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The Day After: la Juventus tornerà e lo sanno

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Una brutta serata di fine Luglio

Inutile girarci intorno: nonostante le tante assenze, nonostante una squadra che è ancora un cantiere aperto la sconfitta di Norimberga ha lasciato interdetto il popolo bianconero.

Nei social si è subito creata una spaccatura netta: chi vede subito scenari apocalittici, qualcuno con qualche anno in più vede sinistre analogie fra Thiago Motta e Maifredi che non si fermano al fatto che entrambi arrivano da Bologna dopo un campionato oltre le aspettative sotto le Due Torri e chi invece fa notare che la Juve vista ieri è ben diversa da quella che affronterà la stagione, con in campo diversi Next Gen e priva di elementi già in rosa ma che non sono ancora a disposizione del tecnico italo brasiliano e altri che Giuntoli sta cercando di portare a Torino, senza contare che si affrontava una squadra che, anche se è vero fa la B tedesca, inizierà il suo campionato la prossima settimana e quindi più avanti nella preparazione mentre i bianconeri sono appena all’ inizio.

Ma dove sta la verità?

Tempo e pazienza

La Juventus sta facendo un profondo rinnovamento.

Per colpe proprie e vicende extra campo si sono fatti tanti errori, il principale quello di non rifondare gradualmente una squadra che ha avuto un ciclo vincente che difficilmente in Italia si ripeterà.

Ora si è arrivati al punto di doverlo fare in modo massivo: cambio di guida tecnica, rivoluzione nell’ organico e avvicendamenti societari di rilievo.

Questo è un processo che richiede due cose oltre all’ abilità di chi lo mette in pratica: tempo e pazienza.

Giusto far notare ciò che ieri non è andato ma mettere in dubbio il nuovo corso dopo una sgambata in Baviera nelle condizioni suddette è completamente sbagliato.

Chi scrive per primo è rimasto interdetto, ma ragionando a mente fredda e dopo aver sentito le parole di Motta è ancora più convinto che la strada tracciata vada perseguita.

Negare l’ evidenza? No, fare tesoro del passato.

Motta è convinto che la Juve sarà competitiva.

Da Lippi a Allegri quante sentenze prima del tempo

Estate 1994: alla Juventus dopo il vecchio Trap che al suo ritorno aveva sfiorato lo scudetto per un soffio arriva un giovane allenatore emergente che aveva fatto grandi cose a Napoli, allora società con grossi problemi economici e che non era ai vertici, Marcello Lippi.

Erano 8 anni che lo scudetto non arrivava a Torino, e molti erano scettici sulla scelta della società.

Sia il precampionato che l’ inizio stagione sembravano dar ragione a questo scetticismo ma la società ebbe il merito di credere e perseguire nel progetto iniziato, fece quadrato intorno alla squadra e al tecnico e il resto lo sappiamo.

Estate 2011: arriva sulla panchina una vecchia gloria bianconera, Antonio Conte, e la squadra pare buona ma non eccezionale.

Il precampionato non fu nulla di trascendentale e nessuno avrebbe scommesso su quella Juventus.

Come andò poi non ve lo sto a ricordare.

Estate 2014: Conte molla tutti il primo giorno di ritiro viene chiamato Max Allegri. Precampionato sempre fra ombre e luci, una sconfitta con i dilettanti del Lucento scatena mille polemiche e ironie degli anti juventini… Cosa è successo dopo?

Non dico che avverrà lo stesso, ma allora perché deve succedere un Maifredi bis? Le probabilità sono le stesse in un senso o in un altro.

Gli errori da non ripetere

La cosa importante è che la società deve essere brava a non farsi condizionare dall’ esterno e perseguire la strada tracciata fino in fondo.

Juventus

La società deve credere nella strada tracciata e perseguirla fino in fondo.

Può andare anche male ma i bilanci vanno fatti a suo tempo.

Troppe volte in questi anni la Juventus (anche per le famose vicende extra campo) ha dato l’ impressione di navigare a vista: percorsi iniziati e poi lasciati per ripartire da capo, mercati senza filo logico etc.

Ora almeno le idee sembrano chiare: si cercano giocatori funzionali per quello che si ha in mente e bisogna crederci fino in fondo.

Poi si vedrà.

La paura degli ossessionati

Ma c’è un altro aspetto che fa credere che la strada sia giusta e vada perseguita: la paura degli ossessionati!

Chi sono gli ossessionati? Quei rappresentanti fra i media del popolo anti juventino.

Un Pistocchi che appena preso Douglas Luiz va a mettere in dubbio la bontà dell’ affare spacciandolo per un favore del Presidente dell’ Aston Villa a Elkann con cui ha rapporti di affari o un Varriale che, dopo ieri sera dà già giudizi negativi sul lavoro di Motta sono indizi.

Di cosa? Che hanno timore per non dire paura.

Sì, hanno timore che la Juve stia tornando e allora devono dare fiato alle trombe per denigrarla e destabilizzarla.

Purtroppo chi scrive ha qualche anno, ha vissuto varie Juventus e si è sempre preoccupato quando di noi non parlava nessuno.

Se ne parlano male è perché ci temono, se non ne parlano è perché sono convinti che la Juventus non rappresenti un’ insidia.

In conclusione amici bianconeri diamo fiducia a questo nuovo ciclo, giusto essere critici ma come tifosi dobbiamo crederci e esserci.

Abbiamo tanti nemici, non ce li creiamo in casa, non serve,  soprattutto a fine luglio dopo la prima amichevole.

Poi a fine anno vedremo, e chissà che la serataccia tedesca vista ieri non resti solo un ricordo e a questi ossessionati non si ingrossi il fegato.

Ma, ripeto, dobbiamo esserci da ora…. Fino alla Fine!!!!

 

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