Juventus
Juventus-Monza: le interviste post partita
Ecco le voci dagli spogliatoi.
Paolo Montero, esprime le sue emozioni nel post partita con il Monza:
“Ho avuto la fortuna di conoscere grandi uomini, che hanno voglia di lavorare e di migliorarsi: su Fagioli posso dire che è tornato bene, è un giocatore intelligente che sa dove posizionarsi per creare superiorità e quella manovra che serve alla squadra. In futuro può diventare un pilastro della Juventus, perché ha la personalità giusta. Tanti giudizi su questa squadra non posso darli perché sono stato pochi giorni con loro: sono una squadra forte, poi ci sono le annate in cui le cose non vanno per il meglio. Di sicuro la Juventus ha messo in chiaro quali fossero gli obiettivi e li ha raggiunti: sono dei ragazzi attaccati alla maglia, sono felice di averli conosciuti e di aver lavorato con loro.
Basta guardare a quello che è successo a Bologna: il primo tempo naturalmente avevamo un calo mentale dopo la finale di Coppa Italia, poi nel secondo tempo abbiamo pareggiato e si poteva vincere. Come diciamo in Uruguay, “è relativo”: dopo grandi partite c’è sempre un calo, non lo fai di proposito, è capitato alle migliori squadre al mondo. Yildiz ha talento, è un po’ diverso da Del Piero: Alex giocava più centrale, Kenan invece va più largo. Per lui deve essere uno stimolo questo paragone, perché nella Juventus ci sono tre bandiere – Boniperti, Scirea e Del Piero.
Djalo si vede che è un giocatore tecnico, molto veloce – tipico dei giocatori portoghesi. Abbiamo fatto una valutazione per la formazione e abbiamo individuato lui per dare il cambio ad Alex Sandro, per la standing ovation. Ha personalità per giocare la palla. Quando cammino a Torino mi sento come se camminassi a Montevideo per l’affetto che mi dimostra la gente di questa città: per questo ho scelto di venire a vivere qua, prima di lavorare per la Juventus come allenatore. Mi sento a casa, grazie all’affetto della gente. La mentalità non può essere un sistema, quella viene da dentro: vincente lo sei, ci nasci”.
Il saluto commosso di Alex Sandro
Un Alex Sandro visibilmente emozionato ha la voce rotta dalle lacrime, non poteva sperare in un finale migliore per la sua avventura bianconera durata nove anni: raggiunto Pavel Nedved come straniero con più presenze e gol:
“Sono stati giorni emozionanti per me, non avevo mai pianto tanto nella mia vita in una settimana, veramente, non solo oggi. Tutto questo viaggio è stato bellissimo, ringrazio i tifosi, la città, questo Paese meraviglioso che è l’Italia e tutti i compagni. Dico i compagni dal primo anno fino ad ora. Sono orgoglioso di me e di quello che ho fatto. In questi giorni l’ho detto a tutti, sono stati bellissimi trofei, belle vittorie, finali, però quello che porto veramente sono le persone, tutti i lavoratori, sia magazzinieri, sia giardinieri, sicurezza, staff, giocatori, allenatori, presidenti, direttori, tutti. Quello che porterò veramente della Juve è tutto questo amore, tutto il rispetto: quando si dice che la Juve è una grande famiglia, è questo che sento.
Questi giorni sono stati emozionanti, perchè ho immaginato tante cose e sicuramente ho immaginato cosa è successo oggi. Sono una persona che ha provato di fare di tutto, a dare tutto e mi ha fatto emozionare. Ringrazio tutti i tifosi per avermi accolto nelle loro case, nelle loro famiglie, nella loro vita. Il mio cuore sarà sempre qua, il mio cuore avrà sempre uno spazio riservato per tutto il popolo bianconero”.
“Alex Sandro un uomo incredibile”
Anche Pinsoglio, autore di due parate strepitose, saluta il brasiliano con affetto:
“Sono contento, devo dire grazie anche ai tifosi, non posso essere più felice oggi, festeggiare anche la chiusura della stagione con questi ragazzi: sono tanto felice di questi 45 minuti, li aspettavo da tutto l’anno. Alex Sandro lo conosco da 8 anni, è una persona fantastica, oltre che essere stato un giocatore fantastico, ha vinto un sacco di trofei con la Juventus e ha fatto la storia, quindi oltre che un giocatore, è un uomo incredibile”.
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