Juventus Next Gen
Un tuffo nel passato per la Next Gen

La Next Gen domani ha una trasferta che evoca tanti ricordi
Favero, Limido, Alessio, Vignola ma soprattutto Stefano Tacconi.
Questi sono giocatori che hanno militato nella Juve, alcuni vincendo anche trofei e da protagonisti.
Cosa hanno in comune oltre alla militanza bianconera? Che provenivano dall’ Avellino.
I Lupi orgoglio dell’ Irpinia
La compagine biancoverde visse il suo maggior momento di gloria fra fine anni ’70 e inizio anni ’80.
Storica fu la salvezza in Serie A nel 1980-’81, dove gli irpini partirono con cinque punti di penalizzazione per la vicenda calcio scommesse e dovettero affrontare un momento drammatico come il terremoto che colpì l’ Irpinia.
Ma proprio in occasione di quella sciagura, come affermò Stefano Tacconi, che i giocatori si resero conto di cosa significava la bandiera biancoverde per quel popolo e si compattarono ancora di più:
“Gente che aveva perso tutto che ci chiedeva di combattere anche per loro… Incredibile… Da lì crebbi molto sia come giocatore che come uomo“.

Stefano Tacconi è il giocatore più famoso dei tanti che la Juventus prelevò dall’ Avellino.
Un rapporto di simpatia
Allora fra l’ Avellino e la Juventus c’ era un rapporto di stima e simpatia.
Gli irpini ebbero per qualche anno come sponsor Iveco, marchio del Gruppo Fiat, e ci furono come abbiamo visto diversi affari nel calcio mercato.
A ciò si aggiunse il gemellaggio fra le due curve, oltre al nitido ricordo della Finale di ritorno Coppa UEFA del 1990.
La Juventus era opposta alla Fiorentina che però si trovò il campo di Perugia (dove giocava le gare casalinghe per la ristrutturazione del “Franchi” per Italia’90) squalificato a seguito dei disordini in semifinale.
Come campo neutro, che per regole UEFA doveva essere a almeno 500 km, fu scelto Avellino e la Juve, vittoriosa all’ andata a Torino, si trovò a giocare in uno stadio che per più di metà faceva il tifo per lei, grazie anche proprio al contributo della tifoseria biancoverde amica di quella juventina, pareggiando la partita e portando il trofeo in Piemonte.

Stefano Tacconi, in veste di capitano bianconero, alza la Coppa UEFA del 1990 sul terreno del “Partenio Lombardi” che domani vedrà protagonista la Next Gen.
Biancolino teme la Next Gen
Ora l’ Avellino è una realtà che cerca, dopo svariate vicissitudini, di tornare nel calcio che conta.
È secondo nel Girone C della Serie C a cinque punti dalla capolista Audace Cerignola e domani ospiterà nel suo campo la Next Gen alle 12,30 (diretta Sky e Now).
Alla vigilia ha parlato il tecnico dei lupi Raffaele Biancolino:
“Si gioca ad un orario particolare, ma ci tocca. Affrontiamo una buona squadra, diversa rispetto all’andata. Viene da tredici risultati importanti ed è guidata da un altro allenatore, sta facendo un buon campionato. La Juve ha calciatori di qualità e di prospettiva, è una squadra spensierata, ma concede tanto. Con il sistema che utilizziamo, gli avversari creano qualche difficoltà sugli esterni. Ci stiamo lavorando. Abbiamo visto che i bianconeri giocano spesso nella zona centrale, possono cambiare modulo. Nelle ultime partite hanno fatto un 3-5-2, ma sembrava più un 3-4-2-1. È un avversario particolare, con qualità. Sta a noi cercare di chiudere le corsie e metterli in difficoltà”.

Raffaele Biancolino, tecnico degli irpini, teme molto la Next Gen.
“Dobbiamo ragionare a breve termine”
Massimo Brambilla è consapevole delle difficoltà di questa trasferta:
«Troviamo un’avversaria in forma, esperta, con un’età media tra le più alte della Serie C. L’ Avellino è una squadra che è stata costruita con l’obiettivo di lottare per andare in Serie B. Per di più gioca in uno stadio importante, che può fare la differenza, e ci aspettiamo un ambiente caldo a livello di tifo. Dovremo giocare una gara tosta, come già fatto fino a ora. Sono convinto che sarà così anche domenica, consapevoli che dovremo ulteriormente alzare la nostra asticella per provare a uscire con un risultato positivo da questa trasferta.

“Dovremo alzare ancora la nostra asticella per uscire con un risultato positivo”(foto Juventus.com).
Noi dobbiamo ragionare nell’immediato, a breve termine. Con una squadra giovane come la nostra non devi darti obiettivi a lungo termine, ma ragionare passo dopo passo. Dopo la sfida contro l’ Avellino avremo tre partite in una settimana. Soltanto dopo queste quattro gare si potrà capire quello che potrà essere il mese e mezzo finale di campionato che ci attende, ma fino a quel momento è giusto continuare a lavorare pensando soltanto a noi stessi, senza proiettarci troppo in avanti».
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