L’URLO DI IGOR TUDOR INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
È arrivata l’ ufficializzazione da parte della Juventus del prolungamento del contratto a Igor Tudor fino al 30 Giugno 2027 con opzione di rinnovo per un ulteriore anno.
Si pone quindi fine a una telenovela che in realtà non era mai iniziata, quanto meno nei termini che sono emersi sui media.
Con la qualificazione alla Champions League il contratto di Tudor si era automaticamente rinnovato fino al 30/06/2026.
Vero che esisteva una clausola di uscita da parte della Juve entro il 31/07 del corrente anno pagando una penale, e proprio basandosi su questa postilla molti addetti ai lavori hanno pensato di ricamarci sopra chissà che congetture, in realtà la situazione è molto più semplice di quella che si pensava.
Al momento della chiamata a Torino il croato giustamente ha chiesto delle garanzie per l’ anno a venire qualora avesse raggiunto l’ obiettivo della Champions League, la società dal canto suo voleva però cautelarsi.
Ma cautelarsi da cosa? Semplice. Era già nell’ aria una rivoluzione dei quadri dirigenziali, come poi avvenuto, con la separazione dal factotum Giuntoli.
O davvero si pensa che qualcuno si sia svegliato la mattina e abbia deciso di fare fuori il dirigente toscano?
La Juventus quindi non voleva imporre a chi doveva condurre l’ area sportiva un determinato indirizzo tecnico.
Allora per tutelare entrambe le posizioni è stata messa sul contratto di Tudor quella clausola, in modo che se il nuovo DG avesse avuto intenzioni diverse da quelle della conferma del croato di poterle mettere in pratica e comunque Tudor avrebbe avuto un minimo di garanzie e la possibilità di restare.
La società bianconera chiaramente si è guardata intorno, sondando la disponibilità di altri tecnici.
Non è un segreto che Antonio Conte abbia avuto più di un colloquio con i vertici della Continassa, ma essendo sotto contratto logicamente si doveva aspettare se la cosa si poteva concretizzare.
Come lui sono stati sentiti altri, ma non perché non si credesse o non si fosse soddisfatti di Tudor, ma per vagliare qualsiasi possibilità.
Antonio Conte ha avuto diversi contatti con la Juventus, ma essendo sotto contratto ovviamente bisognava vedere se ci fosse stata la possibilità.
Alla fine è stata fatta la scelta più logica.
Comolli, appena insediato, ha parlato con Tudor e anche con gli elementi più rappresentativi dello spogliatoio.
È emerso che la squadra era con il croato come del resto si era visto sul campo dove, nonostante una situazione più che critica moralmente e fisicamente con numerose assenze e un calendario che prevedeva tre scontri diretti fuori, la Juventus ha sempre offerto prestazioni degne con l’ unica eccezione del primo tempo di Parma e Tudor ha dimostrato al Manager francese di essere in linea con i programmi bianconeri.
Comolli a questo punto ha giustamente pensato che era inutile cercare altro, qualsiasi nome sarebbe stata una scommessa e non avrebbe avuto più appeal del croato.
Aver deciso di estendere il contratto del tecnico prima del Mondiale per Club è stato un segnale importante che Comolli ha voluto dare a squadra e ambiente.
I giocatori sanno che l’ allenatore non è in scadenza e i tifosi vedono quella continuità e quella juventinità che ritengono fondamentale.
Comolli ha fatto ciò che deve fare un Manager quando arriva in un’ azienda: non azzerare tutto subito ma valutare dall’ interno i propri uomini dandogli fiducia.
E questa è una cosa che a nostro avviso va apprezzata.
A chi dice che si poteva aspettare il Mondiale per Club ci sentiamo di dire che sarebbe stato un errore.
Al di là che la competizione americana per come è strutturata e per come ci si presenterà la Juventus perdonateci ma la vediamo come una tournée che ha il pregio di fare entrare nelle casse diversi soldi, la stessa non poteva essere un esame ulteriore per Tudor.
Personalmente riteniamo che l’ esame vero lo abbia superato e in America basterà andare più avanti possibile evitando figuracce.
Damien Comolli si è comportato come deve fare un Manager che arriva in un’ azienda.
Non è un segreto che ci eravamo schierati per la conferma di Tudor in tempi non sospetti e ciò non può quindi che farci contenti.
Adesso ci aspettiamo che venga fatta una squadra degna che possa competere in Italia e farsi rispettare in Europa.
Il popolo bianconero rivuole la Juve, quella vera, non la roba che ha visto gli ultimi anni in campo e fuori.
E Comolli lo sa benissimo…
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