Quello che però preoccupa, oltre ai risultati, è il nervosismo che si denota soprattutto in quegli elementi che ci si aspetterebbe si prendessero la squadra sulle spalle tipo Chiesa e Vlahovic.
Federico Chiesa pare involuto, non riesce mai a saltare l’uomo, perde palloni banali cercando di strafare non riuscendo mai a arrivare alla conclusione.
Al momento dell’ inevitabile sostituzione non degna Allegri di uno sguardo andandosi a accomodare in panchina dove resta silente fino alla fine del match.
La follia di Vlahovic
Il centroavanti serbo, al rientro dopo la squalifica, nel primo tempo non si vede mai, a dir la verità non solo per colpe sue, se non in fondo quando sbaglia un facile passaggio a Chiesa in una potenziale occasione per prendersela poi con il compagno.
Sbaglia due occasioni di testa e a fine gara commette una sciocchezza colossale: ammonito per proteste dopo essersi visto sanzionare dall’ arbitro Guia un, per altro corretto, fallo in attacco continua a inveire contro il direttore di gara anche con gesti inequivocabili e il fischietto sardo non può fare altro che estrarre il secondo giallo.
Una follia completa che priverà Allegri del serbo anche nella gara a Roma dopo la sosta contro la Lazio in un attacco che non potrà quasi sicuramente disporre nemmeno dell’ infortunato Milik.
Primo tempo avaro di emozioni, unici squilli una conclusione di Gatti che viene salvata da un difensore ospite in scivolata e l’azione Vlahovic – Chiesa di cui abbiamo parlato sopra.
Una Juve che non trova sbocchi nella ragnatela tesa da Gilardino e che al rientro negli spogliatoi si prende sonori fischi da vari settori dello Stadium, esclusa la curva che invece cerca di spronare i bianconeri, prendendosela anzi con gli altri spettatori, denotando una spaccatura fra la tifoseria di cui abbiamo parlato a inizio settimana.
Nel secondo tempo stesso canovaccio pur con maggiore presenza nella metà campo ligure.
Allegri cerca di scuotere i suoi togliendo insieme un evanescente Kostic, Chiesa e Miretti (che in verità non aveva demeritato) inserendo Iling Junior, il rientrante Rabiot e Yildiz.
E sono proprio il turco e l’inglese a creare una ghiotta occasione con uno scambio che libera l’esterno britannico al tiro nel vivo dell’ area, ma il palo tiene in gola l’urlo al goal dello “Stadium”.
Nel finale Allegri prova il tutto per tutto inserendo Weah per un Mc Kennie encomiabile ma ancora dolorante alla spalla e Kean per Cambiaso, e è proprio il centroavanti ex PSG in pieno recupero a colpire il secondo legno a portiere battuto.
Dopo succede il fattaccio di Vlahovic e la gara si chiude con la classifica che, se non preoccupante, quanto meno ora impone di guardarsi più indietro che avanti per non mettere a repentaglio la qualificazione Champions.
IL MIGLIORE
Ci sentiamo di premiare Miretti, spesso criticato anche oltre ai suoi demeriti. Sbaglia forse qualche tocco di troppo ai limiti dell’ area genoana ma almeno ci prova e l’impegno non manca. Una menzione la meritano però anche Federico Gatti e Cambiaso, sempre pericolosi.
Ci sarebbe l’imbarazzo della scelta ma impossibile non dare la “palma” a Vlahovic per la sciocchezza finale. Se vorrà diventare, come ne ha le potenzialità, un attaccante top il serbo dovrà imparare a utilizzare la sua rabbia agonistica in senso positivo evitando di sfogarla in certi comportamenti dannosi per lui e la squadra. Allegri nel post partita ha riferito che la società lo multerà.
JUVENTUS-GENOA 0-0
Juventus: Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso (82’ Kean), McKennie (58’ Rabiot), Locatelli, Miretti (78’ Weah), Kostic (58’ Iling-Junior); Chiesa (58’ Yildiz), Vlahovic. A disposizione: Pinsoglio, Perin, De Sciglio, Alex Sandro, Rugani, Djaló, Nicolussi Caviglia, Nonge Boende. Allenatore: Allegri.
Genoa: Martinez; De Winter, Bani (85’ Cittadini), Vasquez; Spence, Badelj (85’ Bohinen), Frendrup (69’ Strootman), Messias; Gudmundsson (69’ Malinovskyi), Vitinha; Retegui (79’ Ankeye). A disposizione: Leali, Sommariva, Thorsby, Vogliacco, Pittino, Haps. Allenatore: Gilardino.
Arbitro: Antonio Giua.
Assistenti: Marco Bresmes e Mattia Scarpa.
Quarto Ufficiale: Marco Di Bello.
VAR: Gianluca Aureliano.
AVAR: Marco Guida.
Ammoniti: Danilo (J), Cambiaso (J), Vitinha (G), Vlahovic (J).
Espulsi: Vlahovic (J) per doppia ammonizione.
Recupero: 1’ pt, 5’ st.
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