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Riflessioni post Juve-Lazio

Finalmente una vittoria c’ha dà morale.

Diciamocela tutta: chi di noi dopo il controverso episodio arbitrale del rigore revocato, di cui abbiamo ampiamente parlato nella nostra moviola, che ha visto  una Juve timorosa e impacciata come gli ultimi due mesi, anche se rischiando pochissimo (unica occasione biancoceleste la traversa di Luis Alberto per una distrazione di Perin), trascinarsi fino all’ intervallo, finito tra i fischi dello Stadium, avrebbe pensato a una squadra volitiva e determinata nel secondo tempo? I più avranno pensato di vedere il solito film dove oltre a una pochezza di idee e di lucidità gli episodi ci girano tutti storti.

Una Juve trasformata

Dagli spogliatoi è uscita una squadra trasformata che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e ha voluto la vittoria, arrivata con due lampi di quei giocatori che devono prendersi la squadra sulle spalle e, purtroppo, raramente lo hanno fatto, Vlahovic e Chiesa.

Parliamoci chiaro: anche in Juventus stratosferiche c’erano quei giocatori che erano sopra le righe e, quando la partita faticava a sbloccarsi e trovavano il colpo per riportarla a casa.

Erano indispensabili in quelle Juventus figuriamoci in questa.

Bravo Cambiaso a imbeccare Chiesa, bravo McKennie che ci mette la solita generosità, più attento del solito Locatelli, Kostic che dopo un primo tempo irritante è stato nel secondo disciplinato e più partecipe. Bravo Yildiz che entra subito in partita e dimostra ancora che ha un futuro luminoso davanti.

La strada è quella giusta

Ora bisogna proseguire, già domenica sera contro la Fiorentina ci vuole dall’ inizio la Juve del secondo tempo, che metta subito in chiaro le cose con i viola e dia un messaggio alle avversarie per i posti Champions.

Chiaramente non sarà semplice, ma vincere dà morale e benzina e probabilmente Italiano vedendo la seconda frazione dorme sonni meno tranquilli rispetto a quanto notato da due mesi a questa parte fino al 45′.

Allegri lavori bene sulla testa

Allegri deve lavorare bene sulla testa della squadra e ricordare loro ogni secondo come sono stati in questi due mesi perché devono fare in modo di non trovarcisi più.

Non sappiamo chi sarà alla Continassa, tecnico compreso, al prossimo raduno estivo ma anche chi probabilmente andrà via deve dare il massimo per la squadra per avere più opportunità per ricollocarsi altrove. Chi invece vuole guadagnarsi la conferma deve mostrare di saper reggere il peso di una maglia di una società che, come ha detto Chiesa, ha una storia e 12 milioni di tifosi in Italia.

Nota a margine: ci ha fatto piacere vedere Elkann in tribuna, ci auguriamo che non sia una presenza che resti isolata, la proprietà deve essere vicino alla squadra, è il primo ingrediente per ottenere risultati.

I fischi e la curva

Come detto all’ intervallo fischi dello Stadium, fa eccezione la Sud che ha cantato dal 1′ al 90′ più recupero.

Chiaramente chi paga il biglietto ha diritto di manifestare il proprio dissenso, ci mancherebbe, ma ci sentiamo di condividere più l’atteggiamento della Curva: durante la gara la squadra si incita poi a fine partita si tirano le somme.

Come abbiamo spesso detto Fino alla Fine non deve essere solo uno slogan!!!

La Curva ha incitato per tutta la partita.

Leonardo Sensi

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