A Monza la Juventus offre un’altra prova di sostanza e concretezza. Conduce la gara dopo il vantaggio di Rabiot e la chiude con Gatti subito dopo il momentaneo pari di Carboni.
Quando sembrava che il Monza avesse riacciuffato il la partita. Ecco che Rabiot si invola sulla sinistra, salta facile Dani Mota, e dalla linea di fondo entra in area e serve Gatti. Il difensore arriva da dietro, prima cicca la palla e poi la scaraventa sotto la traversa con tutta la cattiveria che ha.
Tutto questo al 94′, subito dopo aver rimesso la palla al centro per il pareggio di Carboni. Questi sono segnali che dicono quanto la Juventus sia viva e creda in quello che sta facendo.
A Monza arriva la settima vittoria, più 2 pari, nelle ultime 9 gare. Sul campo dell’U-Power Stadium dove i padroni di casa erano imbattuti in questa stagione in Serie A.
Palladino dimostra ancora di essere un allenatore in crescita. Seppur forse gli si può imputare di aver scelto una formazione iniziale senza un punto di riferimento in avanti, che ha dato qualche vantaggio ai bianconeri, nel primo tempo.
Nella ripresa il tecnico ha capito e si è corretto, infatti la squadra brianzola è migliorata e poteva meritare il pareggio che aveva raggiunto al 91′.
Rabiot tuttavia non era d’accordo, e con una azione di quelle che sa fare lui ha servito a Gatti una palla d’oro. Risultato 1-2 e delirio bianconero.
Adrien Rabiot merita 8, si è rivisto il centrocampista straripante della scorsa stagione, presente a tutto campo e decisivo nell’area avversaria.
Tra i migliori anche l’autore del secondo gol Gatti, per lui un 7 ci sta tutto. Prestazioni più che positive poi per Nicolussi-Caviglia che oltre a calciar bene il corner su cui segna Rabiot, vince quasi tutti i duelli a metà campo.
Cambiaso si procura il penalty a inizio match, e poi contribuisce alla gestione riuscendo ad alternarsi con efficacia tra il ruolo di esterno e quello di mezzala.
Infine prova solida di Alex Sandro, che spicca nella fase difensiva tra i 3 centrali.
Negativa la prestazione di Vlahovic, che dopo aver fallito la realizzazione dal dischetto si intristisce. Da segnalare il secondo rigore consecutivo sbagliato dal serbo, il terzo degli ultimi 5 calciati.
Poco brillanti anche l’altro serbo Kostic, e il compagno d’attacco di Dusan, Federico Chiesa che non ha potuto esprimersi al massimo.
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