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Next Gen: c’ è da preoccuparsi?

La classifica non sorride

La Next Gen ha avuto un inizio di campionato difficile e questo è fuori di dubbio.

La sconfitta per 4-1 in casa del Benevento ha completato le prime sette giornate e a oggi i bianconeri hanno una vittoria, tre pareggi e tre sconfitte, un ruolino di marcia da retrocessione.

Ma c’ è da preoccuparsi?

Troppe amnesie difensive

10 gol fatti, 15 subiti. Già da questi numeri ciò che risalta è la difesa che subisce troppi gol.

Nelle ultime gare sembrava meglio, ma a Benevento è stato di nuovo buio pesto.

Sicuramente la risposta alla domanda se c’è da preoccuparsi è sì ma ci sono attenuanti che vanno considerate.

Il Girone

A detta degli addetti ai lavori il Girone C è il più duro e difficile.

Già a leggere i nomi delle avversarie abbiamo una sorta di B/2.

Oltretutto essere finiti in questo raggruppamento si sapeva che avrebbe creato difficoltà, sia ambientali con campi spesso molto caldi, sia logistiche e quanto successo a Trapani ne è la prova.

Il calendario

I ragazzi di Montero non sono nemmeno stati fortunati con il calendario.

Tolta la Casertana, con cui tra l’altro è arrivata l’ unica vittoria, la Next Gen ha affrontato una dietro l’ altra le prime sei della classifica e tre di queste in trasferta.

Insomma, un inizio non da passeggiata.

La ricetta di Montero

Paolo Montero non cerca alibi e considera il calendario non proprio sotto un’ accezione negativa:

“Noi dobbiamo continuare a lavorare per crescere, e questo significa anche capire le squadre che abbiamo davanti; da questo punto di vista è un bene aver trovato subito, nelle prime giornate, le squadre forse più forti del girone: è qualcosa che ci serve da un punto di vista soprattutto mentale. Dobbiamo fare sentire di più la nostra presenza in campo, a livello di approccio: è la nostra maglia che ce lo chiede”.

Cosa si deve fare

Sicuramente occorre un cambio di rotta e iniziare a fare punti ora che il calendario metterà sulla strada dei bianconeri avversari sulla carta più alla portata.

Sarebbe però sbagliato credere che sia semplice: tutti giocano con il coltello fra i denti in Serie C specialmente nel Girone meridionale.

I ragazzi devono imparare a combattere più di spada che di fioretto e, se sapranno farlo, ciò velocizzerà il loro percorso di crescita.

La società ha ampia fiducia in Montero, cui certo non manca l’ animus pugnandi che da giocatore ha mostrato ampiamente, e quindi sa cosa significa.

Dovranno poi essere evitate quelle distrazioni difensive spesso fatali.

Ma i mezzi ci sono tutti e, se poi ci sarà bisogno a Gennaio di qualche innesto, la società sicuramente non si tirerà indietro perché in questo progetto ha sempre dimostrato di crederci e i 25 giocatori passati dalla Next Gen che militano oggi fra Serie A, Serie B e massima divisione di campionati esteri le danno ragione.

 

Leonardo Sensi

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