Partita senza episodi eclatanti a parte l’espulsione di Vlahovic.
L’arbitraggio di Giua è stato tutto sommato sufficiente nella conduzione generale ma mancano due gialli a Spence.
Gli episodi.
A inizio partita Miretti cade in area ma vede bene Giua, è il centrocampista bianconero che per evitare il difensore cambia repentinamente direzione perdendo l’equilibrio senza che ci sia alcun contatto. Nulla da sanzionare.
34’: Vlahovic chiede un rigore per un presunto mani di Spence, il tocco di gomito c’è ma il braccio è aderente al corpo e non aumenta volume corporeo, giusto non fischiare.
37’: Chiesa cade in area dopo un contatto con Spence, il giocatore del Genoa non prende il pallone ma il contrasto avviene fuori dall’area di rigore.
L’arbitro però sbaglia e dà angolo, il che fa commettere al Direttore di Gara un altro errore: se il fallo fosse stato sanzionato come doveva essere il difensore rossoblù doveva essere ammonito per SPA (fallo che interrompe una promettente azione di attacco). Il VAR essendo cartellino giallo e non rosso non può intervenire da protocollo.
Chiesa infatti se saltava l’inglese si sarebbe trovato in posizione vantaggiosa anche se lato alla porta, quel fallo lo impedisce.
A tal proposito è bene ricordare che non importa l’entità del fallo in questo caso, ma solo il fatto che interrompa come detto una promettente azione di attacco. E infatti due minuti dopo per questo motivo viene giustamente ammonito Danilo, che interrompe una ripartenza genoana.
All’inizio del secondo tempo brutto fallo sempre di Spence su Kostic, sarebbe un chiaro intervento imprudente codificato nel regolamento con cartellino giallo ma Giua grazia il genoano.
Per lo stesso discorso di prima (trattandosi di intervento da ammonizione non da espulsione) il VAR non può intervenire.
Proprio per fallo imprudente corrette le ammonizioni di Cambiaso e Vitinha.
Nel finale in pieno recupero il fattaccio: prima ammonizione per Vlahovic per proteste.
Il serbo commette un fallo su Martinez in uscita, ingiustificate le sue plateali proteste che giustamente vengono sanzionate con il cartellino giallo.
Preso dal nervosismo si rivolge a Giua applaudendolo ironicamente e urlandogli:”Bravo!!! Bravo!!!” costringendo l’arbitro sardo a mostrargli il secondo giallo e di conseguenza il rosso.
Da specificare che l’AIA ha quest’anno chiesto maggiore severità in tutte le categorie su gesti ironici e plateali e quindi, purtroppo, pure il secondo giallo è ineccepibile.
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