Alla Continassa si aggira da mesi un fantasma.
Si allena con la squadra meno quando si fa la parte tattica, riscuote mensilmente uno stipendio (anche lauto) ma sembra quasi invisibile.
Il suo nome è Arthur.
Arrivato a Torino come uno degli acquisti più pagati della storia bianconera in quell’ operazione che è stata definita il simbolo del caos plusvalenze, che dirottò Pjanic a Barcellona, il brasiliano non si è mai imposto all’ ombra della Mole.
Probabilmente ha pagato il fatto di essere arrivato in una Juventus ben diversa da quella che aveva dominato per anni, ormai a fine ciclo nel pieno di una confusione tecnica e societaria.
Presto è diventato un peso con il suo ingaggio non certo di poco conto.
Il brasiliano era quindi per assurdo anche prigioniero della sua valutazione e del suo contratto.
A bilancio il suo peso era spaventoso e ciò ha reso impossibile la cessione, sia perché avrebbe dato una minusvalenza paurosa che la Juve non poteva permettere, sia perché nessuna squadra poteva garantirgli quei soldi, oltretutto lui voleva e vuole campionati e squadre comunque di livello.
L’ occasione sembrava arrivata quando bussò il Liverpool di Klopp, che era alle prese con diversi infortuni nel reparto di centrocampo.
La Juventus acconsentì volentieri al prestito, sia perché si liberava dell’ ingaggio, sia perché sperava che, mettendosi in mostra in Premier, se anche il Liverpool non lo avesse riscattato avrebbe avuto più mercato.
Purtroppo appena arrivato nella città dei Beatles un infortunio lo ha messo out e quando è tornato arruolabile erano rientrati i centrocampisti titolari che inizialmente avrebbe dovuto sostituire mentre erano fermi.
Da qui il ritorno a Torino nella stessa situazione.
Giuntoli, appena arrivato, lo ha mandato a Firenze con la Juve che pagava metà ingaggio, rinnovandogli prima il contratto non perché la Juve volesse tenerlo ma per ridurre il suo impatto a bilancio e renderlo poi più cedibile.
In viola l’ inizio è stato incoraggiante, poi qualche alto e basso.
Lui sarebbe rimasto volentieri, ma la Fiorentina non voleva pagare l’ intero ingaggio e la Juve sperava di poterlo dare via definitivamente, non aprendo a un prestito se non senza contribuire allo stipendio.
La Juventus ha provato quindi a cercare una società che stesse a quelle condizioni, Ma le varie soluzioni presentate al brasiliano non lo soddisfavano.
Aveva avuto richieste in patria, dall’ Arabia e dalla Turchia ma lui voleva restare in un campionato europeo di livello.
Quindi l’ estate di Arthur è stata contrassegnata da due semplici parole: No, grazie!
Negli ultimi giorni pare però che qualcosa si sia smosso.
Già il suo procuratore Pastorello circa un mese fa aveva detto che avevano diverse opzioni e a Gennaio la situazione sarebbe stata risolta.
Alcune società della Liga avrebbero chiesto informazioni e pare che il Real Betis Siviglia sia molto vicino a concludere l’ operazione, battendo la concorrenza di Valencia, Girona e Villareal.
La formula dovrebbe essere un prestito con diritto di riscatto e pare si stia lavorando per spalmare l’ ingaggio facendo un ulteriore prolungamento per renderlo ancora più vendibile.
La non felice parabola di Arthur a Torino si concluderà quindi con il ritorno nel paese dal quale arrivò?
A oggi sembra l’ ipotesi più probabile.
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