Juventus
Juventus: strada tracciata, va perseguita
Cosa ha detto il precampionato
La tifoseria bianconera è sulle spine. Se ci fermiamo ai risultati, queste amichevoli agostane hanno lanciato più di un campanello di allarme.
Togliendo la gara in famiglia, una netta sconfitta con una squadra di seconda divisione tedesca, un pari contro il Brest e una sconfitta con l’ Atletico Madrid.
Ma è davvero tutto negativo? Analizziamo un po’ le cose obbiettivamente.
Organico da completare
Alla Juventus definitiva mancano almeno 4 elementi che saranno titolari: due esterni, un difensore centrale e un centrocampista.
I nomi in ballo li sappiamo, ma al di là di quelli è inevitabile che in questa situazione non si possono dare giudizi ma fare solo alcune considerazioni.
I dettami di gioco
Ieri nella gara con gli spagnoli, soprattutto nel primo tempo, si è iniziato a intravedere qualcosa di nuovo: si cerca la verticale, fraseggi al limite dell’ area, qualche sovrapposizione.
A Vlahovic viene chiesto un lavoro che lo coinvolge, il serbo anche per una questione di struttura fisica è ancora lontano però dalla forma migliore e si è visto.
Comunque crediamo che il sentirsi importante possa giovargli e, una volta recuperata la forma, essere più pericoloso e preciso sotto porta.
Douglas Luiz ha fatto vedere di avere visione di gioco e piede, Thuram sta iniziando a capire cosa vuole Motta da lui, Weah si sta applicando giocando come è abituato a fare in nazionale, Yildiz sempre coinvolto.
Fase difensiva da registrare
Ciò che preoccupa maggiormente è la fase difensiva.
Sette gol subiti in tre amichevoli non possono passare inosservati e il problema non è solo del reparto arretrato.
In un gioco più votato all’ attacco come vuole Thiago Motta è necessario che le posizioni siano tenute e ci devono essere coperture preventive.
In più va aggiunto che passare dalla difesa a tre a quella a quattro chi capisce un po’ di tattica può confermare che cambia dal giorno alla notte e non è semplice.
I gol subiti, al di là della bravura degli avversari, sono spesso frutto di errori di posizionamento e individuali e lì bisogna lavorare in attesa del centrale che completerà il reparto.
Cabal nonostante le potenzialità si vedano ha dimostrato ancora di essere acerbo commettendo ingenuità evitabili, del resto comprensibili per l’ età.
E gran lavoro andrà fatto sui sincronismi fra reparti in fase di non possesso palla.
Ci vorrà un po’ di tempo
Chiaramente ci vorrà tempo ma la strada tracciata va perseguita, non facendo l’ errore di bocciarla subito.
Si sono cambiati tanti uomini oltre al tecnico per costruire qualcosa di completamente nuovo e bisogna insistere.
È probabile che la squadra sia completata a campionato iniziato, come è da mettere in preventivo qualche passaggio a vuoto, bisognerà avere pazienza.
Anche se notoriamente a Torino ce n’è sempre stata poca.
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