A margine del “Golden Boy” in corso di svolgimento a Perugia è intervenuto Federico Cherubini che ha parlato dell’ esperienza della Seconda Squadra bianconera.
“Eravamo 8 squadre pronte ma la Federazione mise a disposizione un solo posto.
Ci siamo scontrati con regole capestro tipo dover pagare 1.2 milioni di iscrizione e paletti sugli stranieri ma decidemmo di andare avanti lo stesso.
Senza contare il clima ostile che incontriamo ancora negli stadi.
Dal 2022 siamo passati da Juventus U23 a Juventus Next Gen: il progetto aveva la forza per iniziare a dare i suoi frutti alla Prima Squadra, abbattendone i costi e creando valore per il club. Produrre un calciatore internamente significa risparmiare dieci volte rispetto a prenderlo da fuori. Oggi abbiamo tanti calciatori importanti che sono in tutto e per tutto asset patrimoniali che possono fare la forza della Prima Squadra o essere impattanti in termini di mercato. La Coppa Italia della Juventus con Iling, Yildiz, Nicolussi Caviglia, Kean, Fagioli e Miretti, sei prodotti delle giovanili bianconere? Far entrare in Prima Squadra un giocatore dalle giovanili aumenta il senso di appartenenza del club, quel qualcosa che fa la differenza, che si respira. E invece parli con i ds in Italia e chiedi come va la Primavera e ti dicono ‘Non ho tempo di guardarla’. Ma come fai a non avere tempo di guardare il tuo futuro? Buffon andava a prendere Kean e lo portava a scuola. Queste cose nessuno le vede ma queste sono le cose che fanno la differenza”.
“In Spagna hanno tutti le squadre “B”, ma è impossibile copiarli.
C’è l’ idea che nelle Seconde Squadre ci vanno gli scarsi quando poi invece ad esempio nel Barcellona non è così.
Là vedono la Squadra “B” un’ opportunità qui dai vede come un’ usurpatrice di posti.
E soprattutto in Spagna ci sono Seconde Squadre anche in Serie D, qui se uno fra noi o l’ Atalanta Under 23 retrocede dovrebbe sciogliersi”.
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