Tudor si aspetta molto di più da Vlahovic ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Tre partite, 7 punti, quarto posto agganciato.
La cura Tudor sta facendo i suoi effetti e non solo dal punto di vista dei risultati.
In campo si vede almeno a tratti una squadra, alcuni giocatori sembrano lontani parenti da quelli tristi e sfiduciati visti fino a un mese fa e le prospettive sono senz’altro buone.
Tutto bene dunque? No, e Tudor è il primo a esserne consapevole.
Si vede una squadra che cerca sempre di creare pericolo, che attacca l’ area con molti uomini.
Giocatori come Yildiz, Nico Gonzalez e Koopmeiners liberi da ordini tassativi sembrano finalmente divertirsi a giocare e si stanno esprimendo se non ancora al meglio per quello che sanno fare.
Vlahovic è molto più coinvolto e ha dimostrato di saper giocare anche per la squadra.
Sono state create più occasioni in queste tre gare che almeno in una ventina delle precedenti, non si cerca il possesso palla fine a sé stesso ma si attaccano gli spazi e si prova l’ imbucata.
Lo spirito che si vede in campo è molto diverso e questo è indubbiamente un merito di Tudor, se non il principale.
Ma ci sono alcuni aspetti che devono essere migliorati e sono retaggi del passato.
Il primo i cali di tensione nell’ arco dei 90′. Sabato appena passata in vantaggio la Juventus ha rischiato il pari con il palo di Krstovic per una leggerezza difensiva.
Poi ha dominato per 60′ ma, fatto il 2-0, ha creduto erroneamente di avere i tre punti in tasca e non ha ammazzato la partita.
Preso il 2-1 poi è emersa quella fragilità che ha caratterizzato l’ era Motta e che è costata parecchi punti, la paura ha preso il sopravvento e si è vissuto un finale in apnea.
Qualcuno ha parlato di calo fisico, apparentemente sembrerebbe così ma crediamo che le gambe siano conseguenza della testa, dato che sette giorni prima a Roma la Juve aveva chiuso in crescendo contro quella che è una delle squadre più in forma del momento.
Altro problema da risolvere assolutamente è la difesa sui calci piazzati, da cui sono arrivati i due gol subiti nella gestione Tudor.
Renato Veiga e i suoi compagni di reparto dimostrano lacune preoccupanti sulla difesa sui calci piazzati ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Per sua ammissione il tecnico croato ha lasciato, forse anche confrontandosi con la squadra, il sistema difensivo precedente su queste situazioni ma evidentemente qualcosa va cambiato.
Poi, parole sempre di Tudor, sicuramente le caratteristiche dei giocatori non aiutano: alle assenze di Bremer e Cabal si è aggiunta quella di Gatti, gli elementi più bravi in situazioni di quel tipo.
A proposito poi dei difensori se i progressi di Kelly sono visibili in fase offensiva, lui e Veiga però hanno avuto sbavature che potevano costare care, rischiando un rigore e una punizione pericolosa nel finale.
Su questo devono porre maggiore attenzione.
Lloyd Kelly è migliorato molto nella fase offensiva ma deve evitare certe leggerezze dietro ( foto www.imagephotoagency.it)
Ci sono poi due casi aperti: Conceicao e Kolo Muani.
Al di là che probabilmente nel sistema di gioco di Tudor si possano riconoscere meno è innegabile che siano finiti ai margini e non stanno facendo molto quando vengono impiegati per mettere in difficoltà il tecnico croato.
Anche qui crediamo che sia una questione di testa.
L’ incertezza sul loro futuro (ricordiamo che sono entrambi in prestito secco) che è aumentata con l’ addio del progetto iniziale e che sanno dipendere molto sia da chi ci sarà in panchina sia dal raggiungimento della qualificazione Champions, probabilmente sta pesando come un macigno.
Urge recuperarli mentalmente perché in questo finale ci sarà bisogno di tutti.
Conceicao sta vivendo un momento di difficoltà ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Altro problema è concretizzare le occasioni create.
Una partita come quella di sabato dopo 60′ doveva vedere un vantaggio più ampio.
Il simbolo di questo è Vlahovic: molto più partecipativo e attivo nel gioco, bravissimo a servire due assist al bacio, ma ha sbagliato due gol semplici semplici sotto porta e per un attaccante non è cosa da poco.
Certe occasioni vanno capitalizzate perché possono costare caro.
Dusan Vlahovic sembra aver giovato della cura Tudor, è molto più coinvolto e partecipativo, ma non deve sbagliare occasionissime come sabato ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Altra criticità che si è palesata è che in tutte e tre le partite i cambi non hanno inciso, anzi la squadra è regredita.
Di Conceicao e Kolo Muani abbiamo già detto ma pure Weah e Cambiaso sono lontani parenti rispetto agli standard cui eravamo abituati.
La rosa della Juve è ampia, tolto il reparto difensivo, e chi entra a gara in corso deve essere un valore aggiunto non un ripiego.
Tudor ci ha messo l’ accento non a caso.
In parole povere il lavoro è tanto e il tecnico croato non ha perso tempo, dato che già il giorno dopo si era alla Continassa.
Ora ci sono due gare da non sbagliare, una a Parma contro un avversario che ha imbrigliato la Fiorentina al Franchi e dopo quella allo Stadium con un Monza praticamente già retrocesso.
Riportare sei punti sarebbe fondamentale in vista dei due confronti diretti esterni successivi a Roma con la Lazio e a Bologna.
Se la Juventus sarà ancora fra le prime quattro magari con un vantaggio più cospicuo dei due punti attuali dopo questo poker l’ obiettivo sarà quasi raggiunto, altrimenti ci sarà da soffrire.
E per evitare questo vanno risolte le problematiche scritte sopra in tutte le maniere.
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