Juventus
Cosa sta succedendo alla Juventus?
Un momento pieno di contraddizioni e non solo in campo
Cosa sta succedendo alla Juventus? Se lo chiedono i tifosi che sono sconcertati non solo da quello che vedono in campo ma da tanti indizi che danno adito a ipotesi tutt’ altro che rosee, ma che in alcuni casi sembrano più che fondate.
Il campo: errori che si ripetono
Cambiano a volte gli interpreti ma il copione resta lo stesso.
I bianconeri vanno in vantaggio ma non riescono a condurre la partita in porto, spesso più per propri demeriti che per meriti dell’ avversario.
La squadra dopo aver sbloccato il risultato dà l’ impressione di accontentarsi, non si vede quella fame e quella voglia di non concedere nemmeno le briciole all’ avversario di turno che ha fatto le fortune di tante Juve del passato, e in questo modo le altre squadre prendono fiducia e puniscono gli uomini di Thiago Motta.
Nella partita di ieri per l’ ennesima volta è successo questo, nonostante il conforto dei risultati di Lazio e Atalanta che avrebbero dovuto dare una spinta in più.
Motta: nervoso e in confusione. E lo spogliatoio….
Le attenuanti ci sono, fra assenze e infortuni, ma onestamente il tecnico italo-brasiliano non sta convincendo nelle scelte e nel sistema di gioco.
Persa la solidità difensiva dopo l’ infortunio di Bremer, ma con il torto di non aver trovato una soluzione dopo tre mesi, quello che più preoccupa al di là di ciò che può arrivare dal mercato, è il modo in cui la squadra viene messa in campo e l’ atteggiamento che ha.
Motta dopo tutte le partite sembra un disco rotto: “... non chiudiamo le gare…. ci siamo abbassati troppo dopo il vantaggio….“, frasi che ormai i tifosi bianconeri conoscono a memoria.
Ma chi è che deve dare l’ atteggiamento giusto? Oltretutto questo 4-2-3-1 non funziona.
Detto della solidità difensiva perduta, in fase offensiva, e questo da inizio anno, la Juventus è prevedibile, ciò che viene creato è per iniziative individuali e non per coralità.
Ci sono poi alcuni equivoci tattici evidenti: per dirne alcuni Koopmeiners è un’ anima in pena, Motta lo sposta avanti e indietro ma non riesce a farlo esprimere, Douglas Luiz i numeri li ha ma si vede che è indietro come condizione fisica e se non gli vengono fatti mettere minuti nelle gambe, ieri la terza da titolare dopo tante panchine e subentri spesso a pochi minuti dalla fine, come fa a tornare ai suoi livelli? Cambiaso era a disposizione perché preferire McKennie in un ruolo non suo anche se si è disimpegnato egregiamente? La motivazione dell’ infortunio data nel post partita regge il giusto.
Non parliamo poi del caso Danilo e di un altro caso, quello di Vlahovic, sui quali abbiamo ampiamente dibattuto.
Inoltre per quale motivo ieri non è stata data la fascia di capitano a Gatti ma a Koopmeiners?
L’ impressione netta è che fra il tecnico e qualche giocatore i rapporti non siano all’ apice e ciò si nota.
Discorso a parte merita Fagioli. Non sappiamo se ancora è un quella spirale che lo scorso anno lo ha portato alla squalifica, ma quanto successo a fine gara è emblematico: si è recato sotto al settore bianconero salutando come fosse un addio e non ha effettuato il lavoro di scarico sul campo insieme ai compagni che avevano giocato pochi minuti o non erano entrati.
E pure i rapporti con la società, leggasi Giuntoli, non sembrano più così solidi.
Oltretutto Motta pare molto nervoso, ieri l’ espulsione ne è prova lampante.
La società esiste?
Poi c’è quello che a nostro modo di vedere è il problema maggiore: una gestione societaria più che rivedibile.
Giuntoli, al di là di alcune scelte di mercato che si stanno a oggi rivelando non come si pensava, parla solo nei pre-gara, gli altri dirigenti sono dei fantasmi.
Lo scorso anno ci metteva la faccia il solo Allegri, uno che aveva le spalle larghissime, Motta è un allenatore giovane e non le ha altrettanto, quindi se lo prendi devi stargli vicino e proteggerlo.
Nessuno lo fa.
Il futuro
La Juventus non può esimersi dall’ entrare in Champions League, sia per prestigio sia per i conti e davanti ha un calendario tremendo con Atalanta martedì, Milan in casa e Napoli al Maradona, inframezzate da due gare decisive in Europa.
Affrontare queste partite con il canovaccio visto fino a ora e con un organico all’ osso (bisognava avere a disposizione da inizio Gennaio almeno un difensore in più per non dire altro) vorrebbe dire quasi certamente uscire con le ossa rotte.
Quindi va invertita la rotta in campo e soprattutto fuori.
I milioni di tifosi bianconeri meritano ben altro, questa non è la loro Juventus!
-
News1 anno fa
Juventus: Corona smuove le acque con un nome
-
Juventus Next Gen1 anno fa
Juventus Next Gen: impresa contro la capolista
-
News1 anno fa
Juventus: Gregg Berhalter alla Continassa
-
News10 mesi fa
Juventus: il giudice sportivo grazia Vlahovic
-
News1 anno fa
Juventus: ecco il punto sugli infortunati
-
News1 anno fa
Juventus: Deschamps invidia Adrien Rabiot