Inutile negarlo, martedì sera allo Stadium è andata in scena una disfatta.
Se il punteggio non ha raggiunto proporzioni abissali è solo grazie a un Perin che, senza voler esagerare, ha ricordato un numero uno della storia recente, il cui nome è Gianluigi Buffon.
Anche se per caso la Juventus fosse riuscita a uscire con uno 0-0 ciò che si è visto, anzi non si è visto, in campo è stato disarmante.
Una squadra impaurita, che ha subito l’ avversario senza mai dare l’ idea di poter impensierire i tedeschi che, c’è da dirlo, sono stati davvero bravi a irretire la squadra bianconera.
Pressing alto, rapidità di esecuzione, meccanismi a memoria.
Di fronte una compagine che non sapeva cosa fare se non subire e sperare.
La Juventus non si è resa praticamente mai pericolosa e questa purtroppo non è una novità.
Le occasioni da gol spesso sono state con il contagocce anche nelle partite precedenti, ma quanto meno c’ era un almeno apparente solidità difensiva che permetteva al portiere di turno di sporcarsi a malapena i guanti, martedì sono state subite tante palle gol quante non se ne erano mai viste nelle gare precendenti concesse agli avversari.
La verità è che veniva concesso poco perché i bianconeri facevano tanto possesso palla che, se da un lato era spesso sterile, dall’ altro evitava di concedere opportunità agli altri, cosa non successa martedì.
E la squadra è andata in netta difficoltà.
Thiago Motta a fine gara si è assunto le proprie responsabilità e è apprezzabile, ma non si può negare che martedì molte scelte hanno lasciato perplessi, come il fatto di sembrare anche lui inerme come i suoi giocatori in campo.
I cambi sono stati tardivi e, in certi casi, incomprensibili.
Togliere Conceicao che, anche se non aveva incantato, è probabilmente al momento uno dei pochi che può saltando l’ uomo creare superiorità numerica, ha lasciato perplessi.
Come l’ impiego di Yildiz che sembra limitato utilizzato in quel modo.
Vlahovic si sbatte ma palloni ne arrivano pochi e toglierlo non ha comunque convinto, dato che la sua uscita ha di fatto eluso la possibilità di mettere cross alti non avendo una torre in area.
Ma soprattutto non ha convinto il cambio dopo l’ espulsione di Danilo, tra l’altro disastroso: mettere Rouhi al posto di Gatti spostando Cabal centrale ci è sembrato un azzardo.
Forse Motta ha pensato di provare a vincere come a Lipsia, ma lì la squadra girava e era in fiducia, martedì era impaurita e, a pochi minuti dalla fine in dieci, sarebbe probabilmente stato saggio accontentarsi cercando di portare a casa un pari che, pur non cambiando nulla dal punto di vista dei giudizi, per la classifica e il morale era importante.
Attenuanti ce ne sono, assenze in primis.
La Juventus ha una rosa giovane e, quando mancano giocatori esperti, può succedere vada in difficoltà.
Se allarghiamo il discorso purtroppo è da dire che ad oggi i tre acquisti più importanti, Koopmeiners, Nico Gonzalez e Douglas Luiz, per motivi diversi non hanno reso quanto sperato.
Poi la mancanza di almeno un’ altra punta è innegabile e, a nostro avviso, una grave pecca che non è stata colmata in sede di mercato.
Milik sono anni che ha problemi fisici, a prescindere dall’ infortunio che lo sta costringendo ai box, un attaccante era indispensabile.
I percorsi di crescita passano anche da serate come queste, la Juventus dovrà dimostrare di saper metabolizzare e reagire immediatamente.
La partita di domenica con l’ Inter può da un lato essere l’ occasione giusta dato che si motiva da sola, ma può essere anche un’ altra mazzata se arrivasse una prestazione negativa.
Motta si sta giocando molto e ne è consapevole.
Dovrà essere bravo a ricompattare le fila e mostrare una Juventus diversa se non nei nomi, dato che non rientrerà nessuno degli infortunati, almeno nell’ atteggiamento.
Questo vogliono i tifosi!!!
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