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Yildiz lampi di classe, Koopmeiners svagato

Le pagelle dei bianconeri.

Michele DI GREGORIO 6 – Spettatore non pagante

Federico GATTI 6 – Sfortunato, esce prima della mezz’ora a causa di un infortunio su uno sgambetto involontario di Pinamonti dopo un suo gran recupero (dal 27′ KALULU 6 – Concede poco in difesa e sale in attacco creando pericoli sulle palle inattive)

Lloyd KELLY 6 – Perfetto nelle letture delle diagonali difensive, senza fronzoli.

Renato VEIGA 6,5 – Attento e diligente, l’ex Chelsea è pienamente recuperato dopo l’infortunio muscolare. Bel duello (vinto) con Pinamonti

Nico GONZALEZ 6 – Si accende a tratti sull’out di destra, nel nuovo ruolo disegnato da Tudor, molto voglioso (dall’81’ WEAH S.V.)

Manuel LOCATELLI 6 – Si dedica ai compiti difensivi con spirito di sacrificio, si vede poco nelle azioni d’attacco. Fa legna.

Khéphren THURAM 6 – Una forza della natura: il contropiede al 93′ a grandi falcate è il simbolo del suo strapotere fisico, condizionato dal giallo.

Weston MCKENNIE 6 – Tantissima legna alla sinistra del centrocampo bianconero sfruttando muscoli e esperienza

Teun KOOPMEINERS 5 – Su imbeccata del suo nuovo allenatore ispira il contropiede dell’1-0 con la rimessa accelerata. Poco altro: vaga per il campo senza pace (dal 66′ CONCEICAO 6 – Entra con tanta voglia di fare e si prende qualche fallo nel finale)

Kenan YILDIZ 7 – Supergiocata dentro l’area piccola, il turco torna al gol dopo due mesi e mezzo: un bagliore di luce dopo un periodo buio per la Juventus. Lucido e ispirato fino alla fine con lampi di classe.

Dusan VLAHOVIC 5,5 – Partecipa attivamente all’interno dell’azione del gol di Yildiz, ma può decisamente fare di più: prestazione non del tutto sufficiente, ma anche poco tutelato dall’ arbitraggio che lo fa innervosire.

All. Igor TUDOR 6,5 – Inaugura la sua avventura sulla panchina bianconera con tre punti importanti per rimanere in scia al quarto posto: il gol vittoria nasce da una “sua” idea per la rimessa “accelerata” che fa partire l’azione. La sua Juventus è quadrata e concede poco, in attacco ci sono ampi margini di miglioramento, ma oggi l’unica cosa che contava era vincere

Leonardo Sensi

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