Inutile nasconderlo, Dusan Vlahovic è un problema.
Mentre ancora oggi è in dubbio per il Derby e ha svolto lavoro differenziato, alla Juventus si sta ragionando su di lui, sia per quanto concerne il campo che fuori.
Il serbo palesa dei limiti tecnici soprattutto sugli stop e questo è innegabile, ma molti errori sembrano derivare da limiti caratteriali.
Se sbaglia il primo pallone spesso si innervosisce, allora inizia a intestardirsi cercando di risolvere le partite da solo non rendendosi utile alla squadra.
Pare poi che nell’ idea di calcio di Thiago Motta non ci si trovi e che avrebbe bisogno di un compagno a fianco, di stare più ultimi metri e di meno compiti in fase difensiva.
Se inoltre si pensa a determinati atteggiamenti tipo la lite con un tifoso dopo la gara con il Venezia allo Stadium e a un rapporto con lo stesso tecnico che sembra essere non proprio il massimo e sul quale si stanno diffondendo voci sempre più destabilizzanti dopo essere ripreso dalle telecamere in panchina dopo il 2-1 del Milan a Riyad mentre rideva pochi minuti dopo la sua sostituzione, il quadro non è dei migliori.
A ciò si sono aggiunte le voci più disparate sul suo stile di vita fuori dal campo: si va da una presunta relazione omosessuale ai tempi di Firenze, comunque seccamente smentita da colui che sarebbe stato il partner, al solito Fabrizio Corona che ha fatto girare un video di un annetto e mezzo fa ripreso dalle telecamere interne di un albergo dove si vede il giocatore della Juventus andare verso una camera con altri individui e sei signorine, diciamo così, di facili costumi.
Esiste poi la grana contrattuale.
Vlahovic è in scadenza 2026 e a Torino non vogliono che si presenti un altro caso Chiesa, cioè iniziare la prossima stagione con un giocatore di tal peso in scadenza.
Il problema è che la Juventus non vuole rinnovare il contratto con lo stesso ingaggio che è ampiamente fuori dai parametri bianconeri (a bilancio sono circa 20 milioni lordi, uno sproposito) e avrebbe proposto un rinnovo a cifra molto minore, pur restando la più alta in rosa.
Però il giocatore e il suo procuratore a oggi hanno risposto picche e dal loro punto di vista è legittimo: nessuno puntò una pistola alla tempia agli allora dirigenti bianconeri quando gli riconobbero quel contratto e non vede perché deve diminuirsi l’ ingaggio.
Probabilmente crede che, non dovendo pagare il cartellino, da Gennaio 2026 potrà trovare una sistemazione dove possa essergli riconosciuta la stessa cifra, non capendo però che può essere un’ arma a doppio taglio: se il giocatore non fa prestazioni degne difficilmente prenderà quei soldi e magari come ha fatto Rabiot pur di non restare a spasso sarà costretto a accettare molto meno.
Ma intanto ci prova.
Non si può escludere nulla, ma se la situazione resta questa in estate la Juventus proverà a cedere Vlahovic in tutti i modi.
Giuntoli non vuole come detto un altro caso Chiesa e l’ addio senza il rinnovo sarà inevitabile.
Ma qui sorge un altro problema: per cederlo va trovata una sistemazione a lui gradita e se non cala le pretese sarà difficile, anche perché per l’ eventuale società acquirente si tratterebbe di un esborso complessivo quantificabile fra ingaggio e cartellino di circa 35/40 milioni a stare bassi, dato che la Juve sotto non può scendere per non fare minusvalenza, chi è che lo fa per un giocatore con il quale se ti accordi a Gennaio 2026 ne usufruirai da Giugno a circa la metà nella peggiore delle ipotesi?
Insomma quel contratto rende Vlahovic praticamente invendibile.
Se non si trova un accordo non è da escludere nemmeno che, se arrivassero contropartite adeguate o l’ offerta giusta (ma come detto è veramente dura), il serbo lasci Torino clamorosamente già in questa sessione di mercato.
Logicamente ora è una suggestione ma la situazione è veramente imprevedibile.
Una possibile soluzione è trovare una società gradita a Vlahovic, mettersi d’accordo per un indennizzo quantificandolo e, prima di formalizzarlo, prolungare il contratto del serbo per diminuire il peso a bilancio evitando la minusvalenza.
Facile a dirsi ma comunque difficile a farsi.
Quello che pare certo è che l’ investimento folle fatto a suo tempo non ha a oggi pagato sul campo quanto ci si aspettava e ha messo la Juventus in una situazione tutt’ altro che semplice.
Per Giuntoli una bella gatta da pelare.
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