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Una Juve che non sia più “Fantozzi” ma “Rocky”

Come con la Fiorentina e a Roma i bianconeri calano alla distanza. Gambe o testa?

Allegri ieri ha parlato di bella partita. Al di là del discorso estetico che lascia il tempo che trova questa considerazione ci lascia un po’ perplessi.

Errori tecnici dovuti alla testa

La Juventus come con la Fiorentina è partita bene. Nonostante il Toro abbia provato a impostare la gara sull’aggressività, i bianconeri hanno saltato bene il primo pressing e hanno creato scompiglio nella difesa granata.

Un Chiesa che finalmente sembrava in palla con una bella azione sulla destra mette quasi subito Vlahovic in condizione ideale con il serbo che a botta sicura colpisce il palo.

Lo stesso Vlahovic sbaglierà un’altra facile occasione stoppando malamente e tirando addosso al portiere a poca distanza.

Altra opportunità è di Locatelli che però al momento di tirare fa un errore madornale che insegnano alle Scuole Calcio: mai quando si tira andare indietro con il corpo perché il pallone finirà alle stelle e così è stato.

Insomma, tre errori tecnici sembrano dare ragione a chi difende Allegri (“Se i giocatori fanno certi sbagli che c’entra lui?” si legge spesso sui Social) ma, a un’analisi più attenta, non è proprio così, o almeno non del tutto. Ci arriviamo dopo.

Due errori gravi ieri per Vlahovic ma non è incapacità tecnica

Juve in apnea

Dopo un primo tempo dove il Toro si era visto solo per un colpo di testa di Vlasic e con Juric che, al di là delle dichiarazioni di facciata, siamo certi abbia tirato un sospiro di sollievo nel trovarsi all’ intervallo ancora 0-0, la Juve sembra andare in apnea.

Praticamente non riesce a rendersi pericolosa mentre il Toro, pur non creando chissà che pericoli come ha detto Allegri, pare averne di più.

Ci vuole però il miglior Szczesny per respingere un colpo di testa di Sanabria con un intervento difficilissimo, dove ha pure l’accortezza di respingere nell’ unica zona dove non ci sono granata pronti a intervenire, e quasi allo scadere Okereke manca il colpo del KO.

Il solo Yildiz mette in apprensione Milinkovic Savic con un tiro solo apparentemente facile ma, per chi ha giocato a calcio, sa che non è così.

Un secondo tempo in apnea dove la Juve sembra camminare a differenza dei granata.

Così era successo anche con la Fiorentina e a Roma nell’ ultimo periodo, con l’unica eccezione nella gara in Coppa Italia con la Lazio.

E proprio da quella gara dobbiamo partire per fare dei ragionamenti su questi cali di condizione che, almeno a nostro avviso, solo superficialmente sono dovuti alle gambe ma c’entra la testa.

Squadra umorale

La Juventus, ormai è chiaro, è una squadra umorale.

Queste partite ne sono la riprova.

Gara di Coppa Italia allo Stadium: primi minuti a mille, capita un episodio sfavorevole (rigore revocato) e la squadra sparisce.

Inizia il secondo tempo, la partita si sblocca e va in scioltezza.

Gara con la Fiorentina: primo tempo dominato ma con il torto, anche per sfortuna, di non chiudere la partita. Secondo tempo a cercare di non prenderle dando l’impressione di non avere energie.

Ieri: gara non sbloccata il primo tempo, secondo tempo senza idee e spesso in difficoltà anche di gambe.

Ma se fosse solo un problema di condizione fisica, come afferma chi dice sui social che sono allenati male considerando di non avere nemmeno le Coppe quindi il tempo di preparare bene le gare, come si spiega che in Coppa Italia la squadra non è calata il secondo tempo ma il primo?

La risposta è la testa!!!!

Come succede qualcosa che va storto nei giocatori scatta un blocco mentale, che li porta a fossilizzarsi sugli errori commessi avendo paura di sbagliare e le gambe non girano di conseguenza.

Prendete Vlahovic: avesse segnato il primo gol, anche se non abbiamo la riprova, siamo convinti che la seconda occasione non la avrebbe scaraventata addosso a Milinkovic Savic.

Chiesa dopo quell’ azione perfetta non ha combinato più nulla, se il serbo avesse segnato probabilmente il discorso sarebbe stato diverso.

L’errore di Locatelli non può essere incapacità: come detto è una cosa che si insegna alle Scuole Calcio, possibile che un giocatore di Serie A e Nazionale faccia una cosa simile? E lì il fatto di non giocare nel ruolo a lui più congeniale c’entra zero.

Cambiaso prende un’ inutile amministrazione per frustrazione facendo una trattenuta a palla lontana, se non è un discorso di testa cosa è?

Quando gli episodi sembrano girarti storto la squadra ha timore, paura di perdere, non sa reagire e pure quei giocatori da cui ci si aspetta che si prendano la squadra sulle spalle naufragano.

Non possiamo pretenderlo da un diciottenne come Yildiz che ha qualità e sembra l’unico nel secondo tempo, forse proprio per l’incoscienza dell’ età, a volerci provare.

Yildiz è l’unico nel secondo tempo che ha dato l’impressione di volerci provare

Manca un leader

A questa squadra manca un leader, inutile nasconderlo.

E a Allegri, almeno a avviso di chi scrive, ciò che va imputato non è tanto l’estetica o i cambi o qualcosa di tecnico o metodologia (quasi nessuno per non dire nessuno di quelli che parlano di squadra mal allenata sui social è alla Continassa durante la settimana, potete raccontare un film senza averlo visto?), ma il fatto di non aver trasmesso quella forza mentale che ti fa andare oltre le difficoltà e gli errori, cose da cui,una squadra cui viene inculcata, prende invece benzina e spacca il mondo.

Come Rocky non come Fantozzi

Elkann ha nominato il “Fino alla Fine” nella sua lettera in settimana, ora spesso si punta a arrivare alla fine come il Ragionier Fantozzi della situazione che aspettava le cinque per correre a casa dall’ ufficio, non si cerca ogni secondo che manca di dimostrare che siamo la Juventus e di avere le sette teste che citò Trapattoni:”La Juve è come un drago a sette teste, gliene tagli una e ne spunta sempre un’altra”.

Al di là dei nomi e di chi sarà in panchina in futuro il popolo bianconero vuole che quel drago torni, con una Juve che, per restare in ambito cinematografico non sia Fantozzi ma Rocky, una squadra che magari prende una marea di colpi ma trova le risorse per stare in piedi e metterti KO.

Questo è quello che la maglia bianconera impone, chi non è in grado di metterlo in pratica vada da un’altra parte.

Il popolo bianconero vuole una Juve che non sia più Fantozzi ma Rocky

 

 

Leonardo Sensi

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