Qualche settimana fa si erano radunati per contestare pesantemente la squadra, Thiago Motta e la società e tale dissenso era proseguito anche allo Stadium e nella trasferta di Firenze, disertata quasi in toto dai Gruppi della Curva.
Ieri sera si sono ritrovati ancora sotto la Sud per poi dirigersi come allora al J|Hotel dove, come di consueto, la squadra è in ritiro prima dei match casalinghi, ma il clima era ben diverso.
I Gruppi della Sud hanno esposto striscioni e fatto cori per il tecnico croato che, da par suo, si è palesato a una finestra fermandosi qualche minuto salutando e applaudendo i tifosi, come si vede sul canale YouTube Il BiancoNero.
Ovviamente il coro più gettonato è stato: “Tudor uno di noi“.
Al tecnico poi è stato chiesto di vedere in campo undici leoni e lui ha fatto ampi cenni di intesa, ringraziando i presenti.
Igor Tudor saluta i presenti da una finestra del “J|Hotel”.
Insomma, quella juventinità che si era respirata alla Conferenza Stampa di presentazione cui il tecnico croato aveva ampiamente accennato ha fatto il suo effetto.
L’ orgoglio gobbo ieri sera è stato protagonista e ciò non può che fare piacere, ma Tudor stesso sa che ora dovranno seguire i risultati e le prove sul campo e lo ha espresso chiaramente anche nella Conferenza Stampa stessa.
Quello che però è certo è che la Juventus oggi avrà uno Stadium diverso da quello visto nelle ultime uscite, sta ai giocatori far sì che lo sia fino a fine stagione mostrando sul terreno verde gli stessi valori.
La gente vuole la maglia sudata e, al di là delle innegabili colpe di Motta, più di uno ha dato l’ impressione di averla quasi intonsa a fine partita soprattutto nell’ ultimo periodo.
Ora nessuno ha più alibi, come lo stesso Tudor ha detto, e dovrà dimostrare di aver capito cosa vuol dire essere alla Juve, perché noi juventini, non smetteremo mai di dirlo, siamo diversi dagli altri, non diciamo migliori, semplicemente diversi, in campo e fuori vogliamo uomini non, come abbiamo detto tempo fa ominicchi o quaquaraquà. A buon intenditor…..
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