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Qualcuno deve metterci la faccia!

In uno dei momenti più bui degli ultimi 30 anni un silenzio che fa rumore.

Premessa: Allegri ha delle colpe e neppure poche.

Mettiamo pure da parte l’estetica e il bel gioco, il punto è un altro: qualsiasi cosa faccia pare sia dettata dalla disperazione più che da un avere la situazione in mano e cercare di trovare un rimedio a una squadra che sembra impotente e in balia degli eventi.

A Roma ha provato il 4-3-3 da tanti invocato per sfruttare meglio Chiesa, ma farlo mettendo un giocatore che non toccava il campo in una gara ufficiale da un anno (De Sciglio) e lasciando in panchina uno dei giocatori a oggi fra i migliori (McKennie) mettendo Cambiaso esterno alto, non provando mai in quel ruolo l’unico arrivo estivo che nella sua nazionale proprio in quella posizione si esprime al meglio (Weah) che senso ha?

Rispondere all’inedito con l’inedito

Voleva forse Allegri, con una Juve inedita, scombussolare Tudor pareggiando lo svantaggio di non aver mai visto la sua Lazio?

Se sì piano fallito; una Juventus che, tolta qualche sporadica fiammata, non crea niente degno di nota e che, con lo schieramento inedito, perde palloni sanguinosi sul pressing alto biancoceleste facendo venire più di un brivido ai suoi tifosi.

Si torna allora all’ antico 3-5-2 e si rischia poco ma si crea ancora meno, inserendo poi un esordiente nei minuti finali e, per una sua distrazione, si perde la partita come accaduto a Napoli, dove protagonista in negativo fu Nonge.

Così è lanciare i giovani? Dipende da cosa si intende per lanciarli, cosa che va oltre il numero dei minuti concessi.

Un giovane lo lanci se lo metti in un contesto che ha certezze non in questa Juventus, che di certezza ha solo un tunnel dove il fondo, quando ti sembra di averlo toccato, ti si riapre sotto i piedi tanto da farti sembrare ogni partita un viaggio verso il centro della terra, ma con un significato ben diverso da quello che narrava Verne.

Né può essere accettabile parlare di episodi o di sfortuna.

La Juventus ha perso allo scadere? Quattro volte in questa stagione ha ottenuto la vittoria nel recupero o nei minuti finali: Verona in casa, Monza e Salernitana fuori, Frosinone in casa.

Allora non era fortuna per Allegri, ma voglia di crederci fino in fondo e di provarci contro tutto e tutti, ora invece non è essere distratti pensando di averla scampata ma sfortuna?

Non regge caro Max.

Allegri ha varie colpe ma non è il solo problema

Ma la società dov’è?

Detto delle colpe, e nemmeno tutte, del tecnico, è sbagliato pensare che lui sia il solo problema, sicuramente ora è UN problema ma non IL SOLO problema.

Chi dice il contrario probabilmente non ha idea di cosa sia la Juventus e non parlo come squadra ma come società, o meglio, cosa era la Juventus e cosa dovrebbe essere, dato che sinceramente a noi sembra che, oltre al nome e ai colori sociali, di Juventus sia rimasto ben poco.

La domanda che chi ama i colori bianconeri, dopo aver pure lanciato anche le peggiori invettive verso il tecnico, si fa o si dovrebbe fare è una sola:”La società dov’è?”.

Attenzione: scanso equivoci non ci riferiamo al fatto che deve uscire un Comunicato fra poche ore con la notizia del cambio di guida tecnica, ipotesi che ci starebbe vista la situazione ma non alla vigilia di una partita dell’ultimo trofeo rimasto in cui la Juve è in corsa, ma proprio di farsi vedere. In poche parole ok “Allegri out”, ma UN OUT” nel senso di uscire “fuori”allo scoperto da parte della dirigenza sarebbe doveroso nei confronti di chi questi colori li ama e sta soffrendo nel vedere certi spettacoli in campo.

La Juve del passato

Chi scrive ha qualche anno e ha vissuto sia  Juventus stratosferiche che peggiori di questa ma sempre, anche nei momenti bui, anzi soprattutto in quelli, le figure apicali uscivano e ci mettevano la faccia spesso anche ordinando il silenzio stampa e andando solo loro davanti ai microfoni: lo faceva Boniperti, lo faceva la Triade, lo ha fatto in tempi recenti Andrea Agnelli (pure nell’ infausta serata di Haifa) e lo fecero a suo tempo persino i componenti dell’ altra triade, quella composta da Cobolli Gigli, Blanc e Secco, che molti di noi hanno ritenuto la peggior dirigenza della storia bianconera, ma che, a differenza di questi, almeno si esponevano in prima persona.

A fine partita Sabato avete visto qualcuno oltre a Allegri e uno dei giocatori più esperti (Szczesny) metterci la faccia? E non è la prima volta in questo ciclo di risultati deficitario.

Lo stesso poi avveniva pure lo scorso anno in mezzo alla bufera extra campo.

Andrea Agnelli nei momenti difficili ci metteva la faccia. Ora chi lo fa?

E Giuntoli?

Attenzione: non si può chiedere a Giuntoli di farlo.

O meglio, potrebbe anche farlo, ma non da solo e non deve essere il suo compito: è arrivato ora e è stato chiamato per ben altro, quell'”altro” che potrà mettere in pratica solo da quest’ anno o meglio spera di mettere in pratica, perché se non arriva la qualificazione Champions il suo sarà un compito che da difficile diventa praticamente quasi utopia.

E allora chi? Un Presidente o un AD che sono sicuramente brave persone e ottimi gestori dal punto di vista finanziario ma che non sono uomini di calcio e soprattutto carisma? Sicuramente no. E questo è il punto: manca quella figura rappresentativa e “di campo” che nella Juventus è necessaria come il pane.

Non si può chiedere a Giuntoli, appena arrivato e per altri compiti, di metterci la faccia o almeno non solo a lui

Intervenga la proprietà

Va individuata subito questa figura (o anche più di una) in vista delle prossime stagioni e questo prima di qualsiasi altra cosa, tecnico compreso.

Ma adesso? Semplice, deve farlo la proprietà.

Molti dicono che della Juventus a Elkann interessa poco ma ci crediamo fino a un certo punto; sicuramente non ha il trasporto che, senza scomodare i “vecchi” della dinastia, aveva (e ha) il cugino ma ha pur sempre investito dei soldi (che per lui possono essere anche noccioline ma intanto lo ha fatto), sottoscrivendo tra l’altro vari aumenti di capitale e ingaggiando comunque un dirigente capace, Giuntoli appunto. Se non aveva anche un minimo di interesse chi glielo faceva fare?

La tiene per tradizione familiare? Ammettiamo che sia vero, ma il calcio è lo sport più seguito al mondo e una Juve che vivacchia e che chi la vede dall’ esterno la paragona a una barzelletta sia a livello economico che soprattutto a livello immagine gli conviene?

Che Elkann ci stupisca e ci metta la faccia, nel frattempo trovi gli uomini giusti da mettere nelle stanze dei bottoni per ricreare la vera Juventus, quello che poi vedremo in campo sarà una naturale conseguenza.

Fino alla fine!!!

 

Leonardo Sensi

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