Michel Platini è tornato a parlare di Juventus e non solo ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L’ex numero 10 bianconero ha toccato vari argomenti. Dalla maglia di Kenan Yildiz alla nuova gestione bianconera con Thiago Motta, fino ad Andrea Agnelli.
Ecco i tratti salienti.
“A Yildiz auguro tutto il meglio per il bene della Juve e del calcio. Sia un 10 come me, un creativo, uno di quelli che inventa. Si ispiri a Bellingham, a Messi, a Zidane, non posso dire a me perché non mi ha visto giocare, non era nato… E stia al centro”.
“Allora Motta è un intenditore di calcio. Lo conosco, era al Psg, bel giocatore, uomo intelligente. Dovunque è andato ha fatto bene. Giusto puntare su di lui. Gli piace un calcio offensivo e spettacolare. L’allenatore giusto per gestire questa transizione e far partire un ciclo vincente e giovane“.
“Juve da scudetto? Calma, un bambino vuole vincere sempre, ma un po’ di alternanza fa bene al calcio. Lo so che quattro anni senza scudetto sono tanti, ma anche dopo di me è successo. Poi si torna a vincere. La Juve si è resa conto di non poter rivaleggiare con Real, City, Psg, non ha più i mezzi di arabi e altri proprietari, quindi deve creare un grande collettivo. Oggi i ds sono importanti come gli allenatori”.
“Al Nizza Thuram era elegante, gran fisico, buona tecnica e valori che gli ha tramandato papà Lilian. Rabiot è un bel giocatore, fisico e tecnico, era finito il suo ciclo. Per Pogba non so cosa dire, era l’immagine simpatica, gli volevano bene tutti, carismatico. Visto da lontano è un peccato e un grande dolore”.
“Vlahovic? Il destino dei centravanti è uno, come succedeva a Trezeguet. Se segni sei un fenomeno, se non segni ti criticano”.
“La nuova Champions non mi piace. Quella bella era a 32 con i gruppi, ma Ceferin ha ceduto ai club.
Non che sia meglio la Superlega, ma un giorno, non so se tra cinque o venti anni, ci sarà. I club erano tutti d’accordo, ricorda? Torneranno d’accordo. E la Corte ha detto che il monopolio Uefa e Fifa è finito. Tutto è cominciato con la Bosman: non mi piace, ma ormai c’è”.
“Infantino aveva detto che mi avrebbe aspettato, ‘quando Michel torna gli lascio il posto’, poi la Fifa mi ha fatto causa penale. Sono stato fuori dal calcio, non potevo neanche fare da autista al presidente. Sa quello che ho passato ingiustamente?”.
“Forse Andrea Agnelli si è comportato un po’ da tifoso. Ero contentissimo del ritorno della Famiglia alla Juve. John Elkann lo conosco poco: il futuro dipenderà dal suo amore per la Juve. A proposito, la Juve non mi ha mai richiamato”.
“Puntavo su Allegri? Sì, però temo non avesse i giocatori giusti”.
“Ripenso a quando Boniperti ha convocato me e Zibì e gli abbiamo detto: ‘Perché non ci lasciava dove stavamo, se dobbiamo giocare dove non sappiamo?’. Dal giorno dopo è cambiato tutto ed è nata la Juve. Sono d’accordo con Zibì: se avessimo vinto ad Atene con l’Amburgo ne avremmo prese tre di fila”.
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