"Motta mi piace" ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Stamattina sul Corriere della Sera, sono riportate alcune confidenze che un non specificato giocatore della Juventus avrebbe fatto a un amico sul rapporto fra Thiago Motta e lo spogliatoio.
Questo giocatore bianconero avrebbe detto all’ amico: “Non lo sopporto e non sono l’ unico…. Non si sa mai se sei titolare o riserva…”.
Dopo si legge che comunque i giocatori sono dell’ idea che Motta possa diventare un grande tecnico ma che deve appunto crescere dal punto di vista della gestione del gruppo e comportamentale.
Per quello che a noi risulta Thiago Motta sarebbe un lavoratore maniacale: arriva alla Continassa prestissimo e è l’ ultimo a andare via, studierebbe con il suo staff gli avversari nei dettagli e prepara le sedute in modo certosino.
Di contro però emerge un carattere chiuso, che non ha alcun rapporto se non lo stretto necessario con giocatori e tutti coloro che gravitano intorno alla Juve (magazzinieri, staff sanitario, dirigenti minori etc.).
Pure con Giuntoli, Scanavino etc. le conversazioni si limiterebbero all’ indispensabile.
Pure con Giuntoli le dichiarazioni sarebbero ridotte all’ indispensabile.
Logicamente viene da chiedersi se quanto riportato dall’ autorevole quotidiano milanese sia vero.
Che ci sia qualche, diciamo, rapporto teso è il segreto di Pulcinella e è confermato dalle dichiarazioni dello stesso Motta dopo l’ eliminazione dalla Coppa Italia a cura dell’ Empoli.
Ma sinceramente quanto riportato, non si sa nemmeno da chi, ci fa intendere una cosa sola a prescindere dalla sua totale e parziale fondatezza: che la Juventus che conoscevamo non esiste più.
Una volta non filtrava nulla ora sembra di trovarsi in un’ aia di paese dove la vecchietta va dal panettiere e dice cosa fa la vicina di casa e poi diventa virale.
E sinceramente ci piace poco.
Ribadiamo per l’ ennesima volta: rendeteci la Juventus, questa è un’ altra roba.
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