Ieri è stato infangato un ragazzo pulito e serio come Nicolussi Caviglia.
Siamo ormai abituati a vedere i calciatori vestire in modo stravagante, indossare accessori vistosi e via dicendo.
In questo mondo uno come Nicolussi Caviglia sembra una mosca bianca.
Faccia pulita, da bravo ragazzo e senza nulla di appariscente.
Anche nelle interviste pare uno di altri tempi, e probabilmente lo è davvero.
A testimonianza di ciò, pure nei gusti musicali differisce dalla maggior parte non solo dei colleghi, ma della stragrande maggioranza dei suoi coetanei.
Sì perché Nicolussi Caviglia i successi dei vari trapper, rapper, rocker non li conosce nemmeno, ma chiedetegli di canticchiarvi “La Locomotiva” e lo farà per intero.
Ebbene sì, il centrocampista valdostano nella sua cameretta di adolescente aveva il poster di Francesco Guccini.
Come tutti coloro che amano un cantante il sogno del giocatore juventino era incontrare il suo idolo e finalmente ha potuto realizzarlo.
Finalmente Nicolussi Caviglia ha conosciuto il suo idolo Francesco Guccini.
Approfittando del lunedì di riposo, Hans ha imboccato l’autostrada in direzione Bologna per poi inerpicarsi sulle curve appenniniche e arrivare a Pavana, grazioso paese sul confine fra Emilia e Toscana, dove abita il cantautore.
L’incontro non è avvenuto per caso: Hans aveva fatto sui canali ufficiali della Juventus e pure sui social pubblica attestazione di stima per Guccini, tifoso bianconero (e della Pistoiese).
E così, come racconta “Il Corriere della Sera”, i due si sono trovati a un tavolo dell’ osteria “Caciosteria”, aperta eccezionalmente di lunedì soltanto per loro.
Il centrocampista arriva con suo papà, un cesto pieno di prodotti valdostani, una sua maglia autografata della Juventus da regalare al suo idolo e soprattutto “Amerigo”, l’album preferito da fare contro-autografare.
Tra un piatto e l’altro di tagliatelle, i due parlano di musica, cinema e di Dostoevskij, il loro autore preferito.
Un vero confronto tra due generazioni, a spasso tra musica e calcio, con il cantante che confessa di essere entrato in uno stadio una sola volta per un Modena-Sampdoria sul finire degli anni Quaranta terminato 0-0.
Come è nata la passione per il cantautore Nicolussi Caviglia lo aveva raccontato tempo fa a un giornalista de “La Repubblica”:
«Guccini lo ascoltavo da piccolino in macchina con papà quando andavamo a sciare e me ne sono innamorato. Purtroppo non l’ho mai visto dal vivo, ma solo su Youtube: Cyrano, Quello che non, Farewell, Incontro, La locomotiva e Amerigo sono le mie preferite. Di lui mi piace che le cose che diceva a suo tempo sono valide oggi e lo saranno tra cent’anni».
Nicolussi Caviglia aveva inoltre espresso il dispiacere di non averlo mai visto dal vivo.
Fino a lunedì scorso in un’osteria dell’ Appennino Tosco – Emiliano.
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