Partiamo da un presupposto: ognuno può pensare ciò che vuole e quelle che facciamo sono semplici considerazioni.
Ieri Morata ha praticamente ufficializzato il suo ritorno in Italia, non a Torino ma a Milano, sponda rossonera.
Ciò ha scatenato le reazioni sui social dei tifosi bianconeri che sono state di due tipi.
La maggioranza gli augura il meglio per la sua nuova avventura, alcuni addirittura hanno scritto che lo aspettano allo Stadium per tributargli i giusti applausi.
Però c’è stata una minoranza che lo ha accusato di tradimento, che il suo amore tanto sbandierato per la Juventus era semplice facciata, in alcuni casi con epiteti irripetibili nei confronti dell’ uomo e non solo del giocatore.
Questa è l’ ennesima dimostrazione del degrado che assistiamo sui social su molte cose e il tifo calcistico non fa eccezione.
Alvaro Morata è indiscutibilmente attaccato alla maglia bianconera, in entrambe le sue esperienze a Torino lo ha dimostrato ampiamente e, quando è andato via, non lo ha fatto di sua volontà.
La prima volta esisteva un diritto di recompra già fissato, la seconda era un prestito con diritto di riscatto che la società non ha esercitato.
Fosse stato per lui siamo certi che mai e poi mai se ne sarebbe andato da sotto la Mole.
Morata non ha mai nascosto di voler tornare in Italia e che Torino sarà il posto dove vivrà una volta finita la carriera.
Si era prospettata la possibilità di un ritorno alla Juve e lui ha fatto di tutto perché si concretizzasse.
La clausola rescissoria era accessibile e ci risulta che si sarebbe ridotto l’ ingaggio, venendo incontro alla politica di contenimento dei costi della società, pur di tornare.
Ma i matrimoni si fanno in due.
La Juventus ha seriamente pensato di riportare Alvaro alla Continassa, ma poi ha preferito virare su altre priorità.
Quelli della punta è un tassello che la società ha ritenuto di riempire in un secondo momento, tra l’altro con altri profili, dopo aver sistemato gli altri reparti.
Morata ha accettato la corte del Milan solo dopo che ha capito che per lui le porte a Torino erano chiuse.
Cosa doveva fare? Perdere l’ opportunità di tornare in Italia, per lo più vicino alla “sua” Torino, tra l’altro in un club di prima fascia?
Chi ha apostrofato Morata ha dimostrato di non conoscere la sua storia umana e professionale e cosa abbia per lui rappresentato e rappresenti la Juventus.
Se si fossero fermati un attimo a riflettere queste persone avrebbero potuto informarsi o azionare i meccanismi che regolano la memoria.
Bisogna anche pensare che i social non sono zona franca dove uno può scrivere ciò che vuole: abbiamo visto frasi che sarebbero passibili di querela, chiaro che Morata lascerà perdere ma, per come lo conosciamo, sicuramente ci sarà rimasto malissimo.
Alvaro, so che difficilmente leggerai queste righe ma ti diciamo una cosa sola: non ti curar di loro!
La stragrande maggioranza dei tifosi bianconeri ti stima e ti vuole bene e te lo dimostrerà quando, purtroppo con un’ altra maglia, verrai allo Stadium.
Come tifosi e come redazione di Magica Juve ti auguriamo il meglio sia dal lato professionale che soprattutto umano, ovviamente sperando che perderai le partite contro la Juve.
Grazie di tutto!!!
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