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La Juventus e l’ informazione distorta

Ennesima falsa informazione a scapito della Juventus

Come rivelato da Calcio&Finanza, il GIP della Procura di Torino ha disposto il sequestro, effettuato dalla Guardia di Finanza di disponibilità finanziarie, di beni mobili e immobili per 74,8 milioni di euro nei confronti dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre che dello storico commercialista della famiglia Agnelli/Elkann, oggi anche presidente della Juventus Ferrero, e il notaio svizzero Urs Robert Von Grunigen per frode fiscale e truffa in danno dello Stato per l’indagine che riguarda le accuse da parte di Margherita Agnelli, madre dei tre fratelli Elkann.

Una guerra di famiglia

La storia è risaputa, madre e figli sono coinvolti in una battaglia legale per l’ eredità dell’ Avvocato, con cause e contro cause che durano da anni.

Non entriamo in merito di ragioni o torti perché bisognerebbe conoscere a fondo le cose, né esprimiamo giudizi morali su figli che sono in guerra con un genitore.

Ciò che ci interessa è come i media italiani non perdano occasione per mettere in mezzo la Juventus su questioni che non la riguardano.

La Juve non c’ entra nulla

Molte note testate hanno intitolato in merito: “JUVE e Elkann nei guai“, rimarcando il fatto che fra coloro che si sono visti beni sequestrati c’ è appunto il Presidente Ferrero.

Peccato che Ferrero sia, appunto, prima che il Presidente della Juventus il commercialista della famiglia Elkann da anni, quindi se, e sottolineamo se, qualcosa di poco pulito in quella maniera fosse stato fatto logico che ne sia coinvolto. Ovviamente poi è tutto da dimostrare.

Ma cosa c’ entra la Juve? Assolutamente nulla.

Il Presidente della Juventus Ferrero, storico commercialista degli Elkann (foto juventus.com)

Ma si tratta della proprietà e del Presidente….

L’ obiezione che fanno i soliti soloni è che parliamo della proprietà del club nonché del suo legale rappresentante.

Bene, si tratta di qualche ipotesi di reato in cui è coinvolta la Juventus F.C. Spa? No.

Tanti proprietari di club hanno avuto guai con il fisco o con la legge in generale, più o meno fondati, essendo imprenditori facoltosi può anche capitare che per invidia o per magistrati in cerca di notorietà finiscano nelle reti della magistratura, come invece a volte le accuse erano realmente fondate.

Poi il conflitto di interessi

E ciò succede subito dopo il presunto conflitto di interessi per cui, secondo qualche luminare dell’ economia e della finanza, si doveva impedire di fare scontrare Juventus e PSV perché la società olandese è di proprietà della Philips di cui Exor ha delle quote.

Come scordare quanto affermato da altri luminari sui rapporti di lavoro fra il proprietario dell’ Aston Villa e la stessa Exor, insinuando che il trasferimento di Douglas Luiz sia stato un favore a Elkann.

Dato che hanno poi parlato di arrendevolezza degli olandesi, che per inciso fino al gol di Yildiz avevano anche avuto possibilità di andare a segno, sicuramente quando la Juventus e la società inglese si incontreranno in Champions League, qualora la i bianconeri vincessero, aspettatevi che qualcuno torni alla carica.

Vogliamo andare a vedere trattandosi di mondo degli affari quanti proprietari hanno interessi comuni e trasversali fra di loro?

Poi dove si permette la vergogna delle multiproprietà con società che appartengono allo stesso proprietario si va a vedere cose che con il calcio c’ entrano zero?

La malavita organizzata e le curve

Oltretutto non scordiamoci poi quanto la Juve e il suo Presidente sono stati nell’ occhio del ciclone per la questione ‘ndrangheta/ tifoseria organizzata.

È successo qualcosa di simile anche a una squadra di Milano, con un alto dirigente che aveva contatti frequenti con determinati personaggi.

Avete visto come successe con Agnelli e i dirigenti bianconeri pubblicata qualche intercettazione o titoli che chiamavano in causa quella società? 

Qui ci sarebbe da ragionare su come alcune Procure siano solerti e altre no, come alcuni atti che dovrebbero essere coperti dal segreto istruttorio filtrino e altri no, ovviamente nessuno se lo chiede.

Andrea Agnelli finì alla gogna per il rapporto con personaggi discutibili della tifoseria organizzata. A qualcuno altro non è stato riservato lo stesso trattamento.

I titoli acchiappa like e citrulli

Ma il problema non è questo. Per parlare del caso più famoso Berlusconi quante volte è stato indagato, processato etc. ? Avete mai letto “Milan e Berlusconi nei guai”. No.

Come per esempio quando magari un giocatore o un ex finisce nei guai con la giustizia basta che abbia militato nelle giovanili bianconere o al limite ci abbia fatto anche poche presenze o una sola stagione spesso si legge: “L’ ex Juve accusato di…”, vedi Dani Alves, senza nominare ad esempio il Barcellona che è stata la sua squadra storica.

Il motivo è semplice: la Juve è la squadra più amata e più odiata d’ Italia, un titolo così dà praticamente la certezza che chiunque sia appassionato di calcio clicchi e legga.

Il mestiere dell’ anti juventino

Poi ci sono coloro che di ciò hanno fatto un mestiere semplice e redditizio, di cui abbiamo spesso parlato.

Giornalisti o pseudo tali finiti nell’ oblio che hanno visto che parlare male della Juventus permette loro di avere ancora followers e di conseguenza quattrini.

Ovviamente gli stessi si guardano bene dal farlo quando ciò riguarda altre squadre.

Il consiglio è sempre lo stesso, evitate di andare dietro a certi personaggi o commentarli anche solo per insultarli, fate il loro gioco e ingrossate il loro conto in banca.

Informazione? No, disinformazione

Il mondo in cui viviamo ormai non ha praticamente quasi più chi fa informazione, ma anzi alimenta la disinformazione perché “conviene”.

Noi nel nostro piccolo non ci stiamo e continueremo per la nostra strada.

Il “caso” Doveri

Ad esempio avremmo potuto quando abbiamo parlato della designazione di Doveri per stasera tirare fuori la famosa foto che lo ritraeva con lo zainetto dell’ Inter all’ aeroporto, perché non lo abbiamo fatto? Perché è una polemica sul nulla cosmico.

Chi scrive ha conoscenze e parentele nel mondo arbitrale e sa benissimo che le società usano omaggiare gli arbitri di materiale tecnico, tutte. 

Capita anche che magari un conoscente dell’ arbitro abbia un bambino tifoso di una squadra e, saputo che il suo amico è stato designato per quella, gli chieda se può procurarsi qualcosa per il figlio (parlo di un’ esperienza che ho vissuto anche se indirettamente personalmente).

Si può obiettare che Doveri poteva evitare per motivi di opportunità di tenerlo in bella vista, ma comunque siamo nel mondo dell’ assurdo.

Doveri, le polemiche sul nulla cosmico.

Oltretutto dobbiamo ricordarci che anche gli arbitri sono appassionati di calcio e sicuramente da ragazzi avranno avuto una squadra del cuore, ma una volta che iniziano quella carriera e a maggior ragione diventano professionisti prevale la professionalità, anche perché ci rimetterebbero dei bei soldini.

Avete mai pensato che Nesta, bandiera e tifoso laziale, quando passò al Milan e giocava contro la Lazio potesse giocare alla meno? No, perché lo ritenete un professionista. Perché questo discorso non deve valere per gli arbitri?

Non vi fate coinvolgere in polemiche senza senso e informatevi sempre sui canali giusti, le baggianate lasciatele ai luminari.

E seguite chi realmente parla di calcio, non chi cerca il fango dove non esiste.

 

Leonardo Sensi

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