"Ho fatto i complimenti a Thiago Motta"
Se alla Continassa tira aria pesante al quartier generale del Manchester City la situazione non è molto diversa.
Le stagioni di bianconeri e biancocelesti a oggi hanno diverse similitudini pur partendo da aspettative diverse: la band di Guardiola ha dominato la Premier negli ultimi anni vincendo anche Champions League e Mondiale appena due anni fa mentre la Juventus è una squadra alle prese con una profonda ricostruzione.
Nel City che ha pareggiato in casa del Crystal Palace sabato mancavano John Stones, Nathan Ake, Manuel Akanji, Mateo Kovacic, Rodri e Oscar Bobb assenti da tempo, mentre Phil Foden è stato escluso per malattia, anche se allo Stadium dovrebbe esserci.
Phil Foden dovrebbe recuperare per mercoledì.
Quindi anche dalle parti di Manchester la sfortuna ha colpito pesantemente.
Pure gli inglesi sono alle prese con un avvio balbettante: eliminati dalla League Cup dal Tottenham, in campionato sono a 8 punti dal Liverpool, che ha anche una gara da recuperare, mentre in Champions League hanno gli stessi punti della Juventus.
Non fare risultato a Torino metterebbe a rischio addirittura la qualificazione agli spareggi, cosa impensabile a inizio stagione.
Altra similitudine sono le situazioni extra campo.
Sappiamo bene cosa sia successo in questi anni alla Juventus, ora almeno dal punto di vista sportivo certe vicende sono state accantonate, anche se non sono state indolori.
Il Manchester City invece è nel pieno del caos, si svolgerà il processo sportivo per irregolarità finanziarie e rischia addirittura la retrocessione.
Ciò chiaramente non può non avere influito per una squadra fortissima ma che si sta avviando alla fine di un ciclo.
Pep Guardiola ricorda molto l’ Allegri di due stagioni fa.
Non parliamo di gioco o tattica, ma di altro.
Sta cercando di fare da parafulmine in mezzo a tremila problemi, compresi quelli societari.
Riguardo alle assenze ha chiaramente detto che si deve prendere atto della situazione e accettare ciò che verrà, a partire dal match dello Stadium.
Ovviamente la Juventus non sta meglio, grane societarie a parte, e non deve commettere l’ errore di pensare di trovare una squadra in disarmo.
Il City ha un organico comunque profondo e in grado di far male, oltretutto in certe situazioni può bastare una scintilla per rimettere in discussione tutto.
Ci vorrà una Juve determinata e che non sbagli nulla, cercando di sfruttare le occasioni che avrà.
Insomma, questa sfida è un crocevia per entrambe, che se vinta potrebbe fare girare la stagione, in attesa di ritrovarsi la prossima estate al Mondiale per Club.
Ovviamente ci auguriamo che ciò accada per i bianconeri.
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