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Il cerchio di McKennie alla Juventus

Da esubero un anno fa, a un’ impennata nelle gerarchie, a esubero di nuovo.

C’è chi dice che la vita sia un cerchio, dove fai vari percorsi ma poi finisci per tornare al punto di partenza.

Se crediamo a questa teoria l’ ultima annata di Wenston McKennie in bianconero ne è l’ emblema.

Luglio 2023: nemmeno l’ armadietto

Tornato un anno fa dopo un non esaltante prestito al Leeds, il texano era fuori rosa e si allenava a parte.

“Non aveva nemmeno l’ armadietto” ha detto in un’ intervista il CT della sua Nazionale Berhalter

Poi, come a volte succede, la situazione si è pian piano ribaltata.

Il riscatto

Complici alcuni infortuni, Allegri lo reintegrò utilizzandolo anche in un ruolo nuovo, quello di esterno.

McKennie ha stupito tutti per come si è adattato, facendo una buona stagione e, anche sotto il profilo della vita extra campo, non si era reso più protagonista di quei colpi di testa che avevano contraddistinto il suo primo periodo a Torino, seguendo una vita da atleta e stando attento anche sotto il profilo dell’ alimentazione, spesso suo tallone di Achille da buon americano.

E si è iniziato a parlare addirittura di rinnovo, data la scadenza a Giugno 2025.

Ritorno ai margini

Ma lì qualcosa si è rotto. Il texano pare abbia avuto pretese troppo alte, probabilmente convinto che la buona stagione giocata potesse permetterglielo e che il fatto di potersi liberare a zero fra un anno gli desse grosse opportunità.

La Juve allora ha deciso di metterlo sul mercato, era stato trovato un accordo con l’ Aston Villa nell’ affare Douglas Luiz per 18 milioni di euro, ma McKennie ha chiesto agli inglesi un ingaggio di 5 milioni, ricevendo un rifiuto secco.

Cosa succederà

Quello che è certo è che l’ americano non rientra più nei piani bianconeri e lascerà Torino.

Si era parlato del Fenerbahce ma l’ idea non lo affascina, altre squadre di Premier si sono defilate.

Era stato paventato un suo ritorno in patria nella MLS, a lui che si sente molto americano non dispiacerebbe, ma vuole un club di prima fascia.

La sensazione è che se la Juve e lui non ridurranno le pretese sarà tutto molto difficile, e quel cerchio che ha vissuto in 12 mesi avrà una via di uscita solo molto tardi.

 

Leonardo Sensi

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