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Due oratori d’eccezione ieri a Vinovo

Evento all’ Allianz Training Center di Vinovo sul razzismo  e le discriminazioni.

Nel pomeriggio di ieri,martedì 16 aprile 2024, è stato tenuto un incontro organizzato nell’ambito della quattordicesima tappa del progetto Junior TIM Cup 2024, all’Allianz Training Center di Vinovo.

Cosa è la Junior TIM Cup

Giunta alla sua undicesima edizione, la Junior TIM Cup è la competizione di calcio a 7 organizzata dal CSI, il Centro Sportivo Italiano, e dalla Lega Serie A e riservata alle categorie Under 14 degli oratori nazionali.

Un torneo che si gioca sì sul campo ma prevede eventi in aula con attività educative e incontri di riflessione rivolti alle tesserate e ai tesserati più giovani; l’incontro di ieri si è proprio inserito nell’ambito di un percorso volto alla sensibilizzazione attiva delle giovani generazioni sul fenomeno del razzismo e di ogni forma di discriminazione.

Un’ occasione di confronto e di crescita

Si è parlato di tanti argomenti: l’importanza del linguaggio utilizzato, la differenza tra sentire e ascoltare e le diverse tipologie di discriminazione.

Il bello però è che non è stato un monologo ma un vero e proprio dialogo fra i presenti in aula e due oratori d’eccezione: il capitano della Prima Squadra maschile, Danilo Luiz da Silva, e l’attaccante della Prima Squadra femminile, Lindsey Thomas, che hanno partecipato attivamente all’incontro raccontando le proprie esperienze calcistiche e rispondendo alle tante domande della platea rappresentata da diversi atleti Under 14 del CSI e da una rappresentanza di alcune squadre del Settore Giovanile bianconero: Under 19 femminile e Under 17, Under 16 e Under 15 maschili.

Ecco le loro parole:

“Felicissimo di essere qui”

Danilo, visibilmente emozionato, ha rotto il ghiaccio: “Sono felicissimo di essere qui oggi. Purtroppo, a oggi, il razzismo è diventato un atteggiamento abituale e spesso si gira la testa dall’altra parte, ignorando il problema che, invece, è reale. Quello che succede nel calcio è il riflesso di quello che succede nella società, nella vita di tutti i giorni. Noi, in quanto calciatori, abbiamo un compito importante che è quello di farci sentire, dobbiamo essere i primi a mandare un messaggio di coesione sociale. Io, personalmente, in campo e nella vita non ho mai ricevuto insulti razzisti, ma purtroppo c’è un altro mondo oltre quello reale ed è quello digitale, dei social network. Tante persone si nascondono dietro una tastiera per inviare messaggi di odio. Penso che i social network siano strumenti fantastici, ma anche molto pericolosi, di conseguenza è fondamentale utilizzarli con intelligenza perchè anche un semplice apprezzamento a un post discriminatorio può ledere la sensibilità di un’altra persona. Quello che mi sento di dire, dunque, alle nuove generazioni è di avere coraggio, ispirando il cambiamento; Juventus, in questo senso, con la campagna “Never Again” ha lanciato un altro segnale forte in questa direzione. Lottiamo per i nostri sogni, lottiamo per un mondo migliore”.

“Ognuno di noi può recitare un ruolo importante”

La palla poi è passata a Lindsay Thomas: “Io vengo dai Caraibi, dalla Guadalupa per la precisione, e sono arrivata in Europa quando avevo quindici anni. Nella mia piccola isola ero l’unica ragazza che giocava a calcio e non posso negare che ci siano stati degli episodi di discriminazione nei miei confronti semplicemente perchè ero una ragazza e volevo giocare a pallone. Una volta arrivata in Europa ho firmato il mio primo contratto da professionista in Francia, con il Montpellier, e da quel momento la mia carriera è cresciuta tanto, anno dopo anno fino al mio approdo alla Juventus con la quale condivido tanti valori. Lo sport ci può insegnare tanto, sta a noi assimilare gli insegnamenti più preziosi. Ognuno di noi ha la sua storia e penso che sia bellissimo poter apprendere tanto da culture differenti. Penso che la diversità non debba essere vista come un ostacolo, ma sempre come un’opportunità di crescita, per tutti. Condividere momenti di vita con persone diverse, provenienti da altre parti del mondo, è il modo migliore per essere persone migliori, per arricchirsi a livello personale. Nel nostro piccolo ognuno di noi può recitare un ruolo importante per migliorare il mondo”.

Tanto è stato ovviamente l’entusiasmo e l’affetto che gli uditori hanno riservato ai due campioni.

La Juventus si dimostra ancora una volta all’ avanguardia non solo sul campo ma anche in ambito sociale, dimostrando che bianco e nero uniti non lo sono solo sulle maglie ma soprattutto nella filosofia del Club.

Leonardo Sensi

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