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Di Gregorio: critiche oltre i demeriti

Lo scetticismo all’ arrivo

Michele Di Gregorio è arrivato, inutile nasconderlo, fra lo scetticismo generale.

Già diventare il numero uno (al di là che porta il 12) della Juventus non è facile, se poi chi ti ha preceduto senza andare troppo lontani si chiamano Buffon e Szczesny che, oltre a essere stati indiscutibilmente fra i portieri più forti del mondo per anni e, nel caso di Buffon, il migliore, erano anche idoli della tifoseria, il macigno che hai sulle spalle è notevole.

Il compagno “pesante”

A ciò si aggiunge avere un compagno di reparto “pesante” come Perin che, parliamoci chiaro, sarebbe titolare almeno nei 3/4 delle squadre di Serie A.

Insomma, l’ ex Monza non si è trovato in una situazione semplice.

Il macigno del mercato bianconero

Altra cosa che Di Gregorio sta scontando suo malgrado è il mercato bianconero in generale.

Molti dicono:”Visto che avevamo già Perin non era il caso prendere un portiere di riserva mettendo lui titolare e quei soldi spenderli altrove?“.

Qualche errore sì ma….

Ci sono state poi, è vero, alcune incertezze, ma anche prestazioni positive.

Il problema è che a questo ragazzo si sono date però anche colpe quando non ne ha o quando sono molto minori di altri.

Emblematico il gol dell’ 1-2 subito dal Milan in Supercoppa.

Tanti hanno detto che, pur essendo la deviazione di Gatti molto sfortunata, lui ha sbagliato a farsi trovare troppo avanti e, se stava dove doveva avrebbe intercettato il pallone.

Ma guardiamo l’ azione: nasce da un rinvio di Maignan, e prendere una ripartenza da rinvio del portiere è un errore di squadra da scuola calcio, Cambiaso si perde completamente Musah costringendo Gatti a andare a chiudere mentre il terzino anziché andare allora verso il centro lasciato libero da Gatti resta lì, lasciando un buco centrale dove si stava inserendo Abraham.

Il portiere come in ogni situazione calcola le probabilità: era quasi impossibile che Musah tirasse perché defilato e marcato da Gatti, la cosa molto più probabile era il passaggio al centro per Abraham, da lì Di Gregorio è avanzato in modo da poter facilmente anticipare l’ inglese.

Infatti Musah ha tentato proprio quel passaggio, poi Gatti devia e il pallone, anziché andare in angolo come succede nel 90% di quei casi, prende quell’ effetto beffardo che lo porta in rete.

Da questa immagine si vede come Cambiaso resta in mezzo non andando a chiudere su Abraham. Di Gregorio avanza per anticipare il passaggio all’ inglese.

Ovviamente per quasi tutti la colpa è stata del portiere, non analizzando la situazione a 360 gradi.

I social post Bergamo

Ieri abbiamo dato un giudizio positivo sulla prova di Di Gregorio.

Diversi ci hanno attaccato per il gol subito, e anche sui social numerose sono state le critiche all’ estremo difensore bianconero.

Qualcuno dice che doveva uscire, altri che il tiro di Retegui era centrale…

A noi sembra fantascienza.

Se si guarda l’ azione l’ uscita non si poteva nemmeno pensare e ci sono due ingenuità di Cambiaso e Savona.

Quanto al tiro era vero centrale, veloce e da pochi passi appena sotto la traversa, per prenderlo ci voleva un miracolo.

Qualcuno ha detto:“Buffon non lo avrebbe preso”.

Al di là che non abbiamo la riprova, ammesso sia vero ripetiamo che Buffon era un alieno non un portiere.

Quindi se non fa miracoli un portiere è insufficiente in una singola partita?

Di Gregorio ieri ha fatto almeno due tre patate difficilissime, quella su Zaniolo puro istinto e se guardate la partita ha guidato bene anche il reparto.

Era giusto prenderlo?

Quanto a averlo preso ricordiamo che il suo acquisto al di là della formalizzazione è stato fatto con largo anticipo, quando il prolungamento di Perin era molto lontano a venire e sembrava che l’ ex Genoa cambiasse aria, e con Szczesny si stava discutendo un prolungamento spalmando l’ ingaggio.

Crediamo che l’ idea fosse che il polacco facesse da chioccia all’ ex monzese, un po’ come Buffon fece con lui quando ci fu l’ avvicendamento.

Poi le carte in tavola sono cambiate.

Conclusioni

In conclusione crediamo che il ragazzo debba essere lasciato tranquillo. Non è chiaramente Buffon, ma è un buon portiere che per di più sa anche giocare con i piedi.

Ci può stare qualche incertezza ma le qualità le ha.

E se è giusto criticarlo se lo merita, è ingiusto dargli colpe quando non le ha.

Rapporto qualità prezzo era il migliore che potevi prendere rispettando i parametri societari.

Poi tanti giudizi oltre che da quanto sopra detto probabilmente sono influenzati dall’ andamento della squadra, se certe partite anziché pareggiate fossero state vinte siamo certi che quasi nessuno avrebbe parlato di Di Gregorio.

Speriamo che la squadra inizi a cambiare rotta e, chissà, magari con questo ragazzo verrà usata un po’ più clemenza dandogli modo di diventare non Buffon, ma un portiere da Juve perché, ricordiamolo, è alla prima esperienza in un grande club da protagonista.

 

 

Leonardo Sensi

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