Fanno discutere le dichiarazioni di Rocco Commisso, patron della Fiorentina a La Gazzetta dello Sport.
L’ imprenditore italo americano ha lodato la sua gestione della sua società, tirando frecciate ai grandi Club, Juventus compresa.
Ecco cosa ha detto.
“In Italia è un disastro, e non invidio i club che hanno vinto in questi anni: lo hanno fatto grazie a situazioni debitorie assurde che hanno portato i club quasi alla bancarotta e poi nelle mani di Fondi per la mancata restituzione da parte delle proprietà dei prestiti ricevuti. E io mi chiedo ancora se chi ha vinto in certi anni poteva essere iscritto al campionato”.
“Stavo per comprare il Milan poi è finito a mister Li e sapete come si è conclusa la vicenda. E Zhang? Non si sa più dov’è… Anche lui costretto a lasciare l’Inter, indebitata col Fondo Oaktree. Poi c’è il caso Juve: da Ronaldo in poi Exor in cinque anni ha dovuto mettere 900 milioni di euro per sistemare i bilanci, nonostante i ricavi annuali fossero superiori a 450 milioni, più del triplo di quelli della Fiorentina. Dei club a cui possiamo paragonarci, per dimensione e ricavi, solo l’Atalanta ha fatto meglio di noi come risultati, ma il loro progetto, compreso di infrastrutture, è partito prima. Le altre no, non posso invidiarle. La Juventus ha subito una penalizzazione per irregolarità, ma Milan e Inter hanno continuato a spendere nonostante centinaia di milioni di debiti e non sono state mai penalizzate per questo. Non si è voluto intervenire. Questi club, a partire dalla Juve, volevano aggiustare i bilanci con i soldi della Superlega a scapito dei tornei nazionali. Per fortuna quel progetto è fallito e il calcio si è salvato”.
“Se la Juve è l’unico club che sil presenta con i soldi a chi devo venderli i calciatori? Con loro penso di aver fatto due grandi affari. Dusan volevo tenerlo ma era impossibile trovare un accordo con il suo agente. Quando sono arrivato io invece Federico era già stato venduto. Io però l’ho trattenuto con la promessa di venderlo un anno dopo. Ma alle nostre condizioni”.
“Ho acquistato la Fiorentina nel giugno del 2019, con la squadra che si era salvata dalla retrocessione in B all’ultima giornata. Considerato da dove siamo ripartiti, credo che il percorso di crescita sia stato innegabile. Ho speso in 5 anni 430 milioni: 170 per il club, 140 per comprare giocatori e 120 per il Viola Park. Tutte finanza proprie, senza prestiti. E ogni anno rimettiamo mano al portafogli per tutte le necessità. La Fiorentina è un club sano, senza debiti. Oggi cerchiamo un equilibrio tra costi e ricavi, ma nel sistema italiano è quasi impossibile e bisogna sempre inserire nuovi flussi di denaro. L’impegno è sempre stato e resta quello di migliorarci anno dopo anno. I risultati? Abbiamo disputato dire finali europee di Conference consecutiva e una di Coppa Italia. Dispiace non avere vinta, ma tre finali in cinque anni sono un grande risultato.
In campionato speravamo di fare ancora meglio e ci siamo assestati intorno al settimo-ottavo posto. Possiamo e vogliamo salire altre posizioni. Ma se mettiamo insieme i risultati sportivi, gli investimenti e la costruzione di un centro sportivo che tutti ammirano, credo che il bilancio complessiamo sia senz’altro positivo”.
Alcune considerazioni di Commisso possono anche essere condivisibili, ma quando elogia la sua gestione omette un piccolo particolare: che gran merito dei suoi ricavi, il fatto di aver potuto costruire squadre abbastanza competitive e aver potuto investire nel Viola Park lo deve in gran parte proprio agli unici che si presentano con i soldi, cioè gli odiati bianconeri, non ultimi quelli per Nico Gonzalez.
Quanto alle gestioni virtuose la Juventus vero che dal dopo Ronaldo ha avuto problemi commettendo anche sbagli, ma prima vinceva con bilanci sempre in attivo.
Fu provato l’ affare Ronaldo che purtroppo anche per situazioni contingenti, leggi pandemia, non ha dato i risultati sperati sia sul campo che fuori.
Vero, il COVID c’è stato per tutti ma è innegabile che alla Juventus sia capitato nel momento peggiore possibile, cioè quando doveva iniziare a capitalizzare lo sforzo di quell’ acquisto.
Caro signor Commisso, se lei fosse stato un piccolo imprenditore e nel 2018 avesse investito tanto soldi in un ristorante avviato e poi arrivava la pandemia e glielo facevano chiudere per mesi sarebbe rimasto in piedi? Ecco la Juventus ha avuto un proporzione una situazione simile.
E non esiste paragonarla alle due milanesi perché c’è stata una proprietà che ha messe soldi propri, non chiedendo prestiti per estinguere altri debiti, oltre al fatto che come ha detto lei ha pagato con una penalizzazione discutibile e che la ha tenuta un anno fuori dalle Coppe con ulteriore danno economico e di immagine, le altre no.
Quanto alla Superlega l’ idea aveva sicuramente delle falle, senz’ altro si sono sbagliati tempi e modi, ma ci dice in cosa si è salvato il calcio?
Con la Super Champions in che direzione si sta andando?
Ci complimentiamo per la sua gestione virtuosa, ma per cortesia dica le cose con completezza non come le torna comodo.
Grazie!!!
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