È stata ufficializzata dalla Juventus la rescissione consensuale con Wojciech Szczesny.
Una storia lunga 7 anni nei quali l’ ambiente bianconero ha apprezzato il giocatore ma soprattutto l’ uomo.
Arrivato a luglio 2017 dalla Roma via Arsenal, fu preso in prospettiva di prendere un’ eredità pesante, quella del portiere più forte del mondo, Gianluigi Buffon.
Il primo anno fu da riserva proprio di Gigi che nel 2018 lasciò Torino per andare al PSG.
Tek entrò in punta di piedi, poche parole e tanti fatti e, ora possiamo dirlo, non ha fatto rimpiangere il Gigi nazionale, che dopo appena un anno tornò a ruoli invertiti.
“…252 presenze in gare ufficiali con la maglia (23 per una stagione, poi numero 1) della Juventus, 200 delle quali in Serie A: quest’ultimo traguardo gli ha permesso di diventare il 7° calciatore straniero a raggiungere quota 200 apparizioni (dalla stagione 1994/95) con i nostri colori. 100 clean sheets (103 se si contano anche le gare in cui non è rimasto in campo integralmente), 9 rigori parati fra Serie A (8 su 31 fronteggiati) e Champions League e una percentuale di parate del 73% che lo piazza al primo posto in Serie A dal suo arrivo a Torino in questa speciale classifica. E poi i trofei, 8 in totale in questi suoi 7 anni di militanza in bianconero: 3 campionati italiani, 3 coppe Italia e 2 supercoppe italiane…”, questi i numeri che oggi riporta il sito della società per celebrarlo.
Ma a noi piace ricordarlo soprattutto per la signorilità, per l’ attaccamento, per quel suo parlare poco ma quando serviva.
Questa sua particolarità ci ha ricordato un altro grande numero uno del passato, Dino Zoff.
Anche nel modo in cui se ne è andato, senza polemica e venendo incontro alla società capendone le esigenze.
A proposito di Zoff, lo affermiamo senza tema di smentita, Szczesny entra di diritto fra i più grandi numeri uno della storia bianconera, insieme a una parata di stelle che comprende, oltre ai già citati Buffon e Zoff, Combi, Sentimenti IV, Tacconi e Peruzzi.
A proposito di stelle crediamo che se ne meriterebbe una allo Stadium, speriamo che la società ci pensi e, a proposito di Stadium, peccato non avergli potuto tributare il saluto che meritava in quella che è stata casa sua per 7 anni.
Ciao Tek, la Juve ti deve tanto!!!
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