Cristiano Giuntoli ieri sera ai microfoni di Mediaset ha rilasciato alcune dichiarazioni sul futuro e su questa prima annata alla Juventus.
Vediamo a mente fredda di analizzarle.
“Rinnovo di Allegri? È una considerazione postuma che faremo con il Mister in privata sede. Intanto ci confronteremo sul mercato, sulla condivisione delle cose da fare per il futuro, sulla squadra“.
“Sicuramente se vediamo i punti fatti prima e dopo c’è stato un calo dovuto al fatto che avevamo questo sogno che tutti, cullando questo sogno, davano il 140%. Adesso il 100% non è ancora sufficiente perché se abbiamo perso dei punti per strada lo è anche tra approcci sbagliati, infortuni o scelte arbitrali discutibili. Non entriamo mai in queste discussioni ma le cose sono talmente evidenti, non è corretto entrarci ma siamo l’unica squadra dove il Var non è mai intervenuto. Ma va bene, sappiamo quale è il nostro obiettivo, ci siamo presi un margine nel girone di andata anche inaspettato e adesso cerchiamo di arrivarci“.
“Abbiamo tanti ragazzi bravi, con Yildiz del futuro lo abbiamo fatto la scorsa estate con contratto di 4 anni vedendo le sue qualità. Certo, lui è un ragazzo sul quale puntiamo e siamo molto sereni per farlo crescere senza troppe pressioni. La Juve del futuro arriverà, ci vorrà pazienza, puntiamo sulla crescita di questi ragazzi che arriverà, è un percorso iniziato prima di me e dobbiamo insistere“.
“A livello personale mi hanno accolto benissimo, professionalmente trovato ragazzi molto preparati e juventini. Chiaro che il mio arrivo dopo periodo difficile può essere servito a loro per entusiasmo ed aiuto. Hanno aiutato anche me perché all’inizio è un club diverso, con più pressioni, con un ampio panorama di giocatori da gestire. Ho preso le misure. Responsabilità sulla stagione? Prima missione mettere a posto i conti con mercato conservativo. Mi sento sempre responsabile nel bene e nel male, ho cercato di aiutare il mister, i ragazzi, collaborare, motivare, a volte ci siamo riusciti altre meno ma siamo molto uniti e sereni di raggiungere gli obiettivi. Ci vuole un po’ di pazienza, dobbiamo stare uniti per mettere a posto i conti e poi fare un mercato adatto a questo club“.
Queste dichiarazioni hanno fatto molto discutere, soprattutto su un possibile rinnovo di Allegri che molti, anche addetti ai lavori, hanno letto più che probabile fra le righe soprattutto se dovesse arrivare la Coppa Italia e la qualificazione Champions.
A mente fredda noi invece ci vediamo tutt’altro.
Con tutto il rispetto la Juventus non è una bocciofila.
Solo chi non ha un minimo di infarinatura di programmazione aziendale può pensare che si aspetti l’ultimo secondo per programmare il prossimo esercizio, e solo chi non ha una minima idea di gestione sportiva crede che la conferma di un tecnico o dei giocatori dipenda dal risultato di una partita e dalle ultime gare di campionato che possono essere determinate anche da episodi.
Se fosse così sarebbe preoccupante considerando che si parla di un’ azienda che smuove milioni di euro.
La nostra modesta opinione è che le cose siano state decise da tempo e difficilmente Allegri sarà sulla panchina bianconera il prossimo anno, anche perché lui stesso sa che continuare con il clima che gli si è creato intorno sarebbe insostenibile.
Se alla Continassa si avesse avuto l’intenzione di continuare con il tecnico labronico a quest’ ora il rinnovo sarebbe stato fatto, non si arriva in fondo alla stagione con un allenatore a scadenza.
E se avete letto la lettera di Elkann agli azionisti Exor Massimiliano Allegri non è nemmeno menzionato. Fate due più due…
Ma allora perché non dirlo? Semplice. Il primo motivo è che in ballo ci sono ancora due obiettivi primari: la Coppa Italia e la qualificazione Champions.
Dire già che Allegri non ci sarà più catalizzerebbe le attenzioni su quello, senza contare i risvolti economici che non centrare la Champions League porterebbe e che avranno un peso su ogni strategia.
Il secondo è che, parlando una società quotata in borsa, ogni mossa va fatta al momento giusto per i risvolti che avrebbe sul titolo.
Che poi si parli con Allegri anche del futuro per quanto riguarda la squadra è normalissimo: al di là che comunque parliamo di un uomo di esperienza e qualsiasi dirigente è giusto che si confronti a prescindere perché può avere delle dritte da lui che possono essere utili anche se non viene confermato, sul mercato mai dire mai e quindi, anche se labile, va tenuto in conto che non potrebbero avverarsi le strategie che avevi messo in preventivo e quindi mai chiudere nessuna porta.
2019: su pensava di avere in mano Guardiola e si dette il benservito allo stesso Allegri.
Poi cosa successe? Pep declinò e la Juve, con il cerino in mano, chiamò Sarri.
È tutto vero, e la prova che Sarri fu una seconda o addirittura terza scelta è che sul sito della società fu annunciato a Luglio inoltrato l’accordo con la foto del tecnico ex Napoli con la tenuta del Chelsea, togliendo stemma e sponsor tecnico del team londinese (vedi foto sotto).
Secondo voi se lo avevano scelto prima avrebbero messo quella foto non preparandone una in tenuta bianconera?
I precedenti insegnano e a Torino non vogliono ripetere lo stesso errore.
Chi vivrà vedrà.
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