Il difensore della Next Gen Nicolò Savona ha fatto una diretta sul canale Twitch della Juventus parlando con gli utenti della stagione, dell’ esordio play off con l’Arezzo (martedì a Alessandria alle 20,30 gara secca) e di cosa aspettarsi da questo finale di stagione.
“Non siamo partiti bene, eravamo n fondo alla classifica. Grazie al lavoro quotidiano, essere gruppo e famiglia, ci ha portato a raggiungere questo obiettivo. Siamo molto orgogliosi del nostro obiettivo. Ci alleniamo in serenità e siamo pronti”.
“Ho cambiato ruolo, da esterno a quattro a terzo di difesa. Mi sono dovuto adattare, mi piace come ruolo”.
“A inizio stagione, quando non arrivavano i risultati, ricordo che c’era tensione nello spogliatoio, non c’era un bel clima. Ma cercavamo di essere uniti, siamo una squadra e una famiglia, cerchiamo di aiutarci senza insultarci o cose simili. Essere uniti ci ha portato a uscirne.
La partita della svolta è stata quella fuori casa contro la Virtus Entella, abbiamo vinto 1-0. Una bella partita, eravamo presi, abbiamo lottato su tutti i palloni”.
“Nicolussi Caviglia lo conosco da quando avevo 8 anni, partivamo da Aosta insieme in navetta. Siamo in contatto, ogni tanto ci sentiamo, ci vediamo”.
“Con l’Arezzo sarà una partita difficile, una buona squadra, forte. Sono partite stimolanti per noi tutti. Quando abbiamo raggiunto la qualificazione ai Play Off eravamo molto contenti e convinti del percorso fatto. C’era molta convinzione in ognuno di noi.
Siamo arrivati settimi ed è il miglior piazzamento. Il segreto è il lavoro quotidiano, ci siamo allenati con la giusta determinazione e credo che questo sia il segreto per raggiunger gli obiettivi”.
“Il mio ruolo naturale è il terzino a 4, con la difesa a 3 ho alternato, ma preferisco fare il quarto a destra.
Il mio idolo è Dani Alves, è stato poco alla Juventus ma mi è piaciuto tanto”.
“Noi speriamo di arrivare più in alto possibile, dobbiamo affrontare ogni partita facendo il meglio. Il mio voto alla nostra stagione è 8 e mezzo. Il mio sogno è esordire con la maglia della Juve e giocare in Serie A”.
“La mancanza di Poli si è fatta sentire, è stato un esempio per tutti entro e fuori dal campo. La gestione dei momenti, ci ha dato una grossa mano. Gli Over sono importanti”.
“L’attaccante più forte affrontato quest’ anno è Kargbo del Cesena, il più difficile da marcare Douglas Costa in allenamento, cose fuori dalla norma”.
“Un bel salto di categoria dall’ Under 19 alla Next Gen perché la primavera é un bel campionato ma c’è un insieme di ragazzini e giochi contro di loro, i ritmi non sono quelli della Serie C. La differenza è che io che sono un ragazzino gioco contro ragazzi che hanno più esperienza è più calcio vero. I ritmi sono più alti e anche l’intensità”.
“La differenza fra Girone A e B é nella nostra testa. All’inizio essendo un gruppo giovane abbiamo faticato a creare il gruppo, nella seconda parte abbiamo legato di più anche al di fuori di Vinovo e questo ci ha aiutato.Più talentuoso? Yildiz. Più scherzoso, scherzo con tutti non saprei. Più maturo? I ragazzi over, Guerra, Iocolano e Poli”.
“Paura di lottare per la salvezza non la abbiamo mai avuta, ma c’è stata della riflessione. In un periodo eravamo penultimi, due domande ce le siamo fatte. Per fortuna poi ci siamo risollevati.
La possibilità di promozione in Serie B? Scherzando ne parliamo, però a livelli di obiettivi non ne abbiamo mai parlato”.
“Yildiz mi ha sorpreso, è passato dal giocare con noi a riprodurre le stesse cose con la prima squadra in Serie A. Di chi sentiremo parlare? Hasa, Nonge, soprattutto loro due”.
“Il dirigente Chiellini e il Mister sono stati molto importanti, ci hanno dato una mano a uscire da quella brutta situazione in cui eravamo. Mi ricordo le indicazioni: lavorare a testa bassa, senza chiacchiere, tenere saldo il gruppo e non sfasciarlo”.
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